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Lo scenario di cittadinanza attiva che Valeria sottopone alla nostra attenzione e riflessione è di quelli che quando, invitato, lo prendi in considerazione, ti fanno fremere: fremere al pensiero se sarà mai possibile una trasformazione così. Ora così, di primo acchito, leggendo, primo pensiero è quello anzitutto che questo nostro spazio di discussione - partecipaMi - diviene prezioso proprio quando qualcuno butta lì una "provocazione" così, di alto profilo. Prezioso lo è anche in ogni contesto, e come contenitore di ogni proposta qualsivoglia. Ma certo qui io mi immagino che questi spazi di risposta - sotto - dovrebbero - lentamente o meno - riempirsi di considerazioni... E a me viene da dire subito (ma assai modesto è il mio parere), che mi colpisce quanto Valeria dice circa la - se ho ben capito -, frammentarietà degli auspici, sogni, interventi,... che qui si agitano, che nei cittadini si agitano, come mancasse lo strumeno giusto di partecipazione, ecco. Manca qualcosa alla nostra partecipazione, sì forse Valeria ha ragione a parlare, anzi ad auspicare la "rivoluzione" Che direi proprio che non si debba aver paura di questi tempi della parola rivoluzione; anzi forse è proprio quello che in quasi tutti gli ambiti si auspica. Pensa un po'... Anche il papa Francesco parla di fare la rivoluzione :-)...
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