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Credo che il servizio di carsharing sia, in tutta onestà, una delle mosse più strategicamente efficaci che il comune abbia messo in opera per combattere traffico, congestione dei parcheggi e, non da ultimo, inquinamento ambientale. Ho letto svariati commenti, qua e là, e vedo che le posizioni sono assai contrastanti. Personalmente sono entusiasta del servizio, che mi ha liberato dalla schiavitù della seconda macchina e dal disagio di usare la moto in giornate in cui usarla è francamente disagevole oltrecché più pericoloso: quando piove o fa molto freddo le strade cittadine si riempiono di trappole infernali per le due ruote, soprattutto rotaie e strisce pedonali ma anche buche che, piene d'acqua, vengono dissimulate e celate alla vista, Ma vorrei sottolineare un aspetto importante dell'arrivo del carsharing che mi pare nessuno abbia citato: la sua capacità, paradossalmente, di portare un certo numero di persone, tradizionalmente restie ad usarlo, verso il TPL. Il motivo di questa resistenza era la scarsa conoscenza del sistema ma, soprattutto, la sicurezza di avere sempre una scappatoia comoda nel caso in cui il TPL sia di disagevole utilizzo.
Per quanto riguarda la drastica riduzione degli spazi di sosta non posso che, obtorto collo, convenire. Ma anche funzionerebbe l'aumento poderoso delle tariffe di parcheggio: altrettanto sgradevole ma col vamtaggio di concedere un'opzione nei casi d'emergenza.
In ogni caso la città è decisamente decongestionata e questo sarà anche grazie al carsharing, oltrecché al fatto che un litro di benzina comincia a costare più di un litro di vino...
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