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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 28-02-2014 alle 11:13

Non mi sono mai interessato troppo a questo argomento, e quindi parlo da ignorante.

Però leggendo il comunicato del sig. Giuseppe Sala tre cose mi saltano alla vista:

1) Si parla di una revisione del progetto che lascerà intatti i vantaggi di avere un canale ma salvaguarderà i parchi togliendo dallo stesso ciò che andava oltre l'opera idraulica. In pratica nel progetto originale c'era qualcosa che non c'entrava nulla con le opere idrauliche, che non portava alcun beneficio e che però devastava l'area dei parchi ad ovest di Milano. Un plauso ai comitati che gliel'hanno fatta togliere.

2) In un altro punto si legge che l'area espositiva è stata scelta perché aveva i giusti requisiti, salvo subito dopo ammettere che in zona non c'erano corsi d'acqua per realizzare l'unica opera del territorio necessaria all'esposizione, tanto da dover deviare un canale preesistente. Evidentemente i requisiti non erano geografici ma speculativi.

3) Evviva: finalmente un'istituzione pubblica ascolta i cittadini, i comitati, la gente che abita il territorio... macché: dopo essersi vista costretta a fare marcia indietro ecco che la macchina burocratica riparte all'assalto, senza ascoltare le parti coinvolte, preparando un piano B che poi sottoporrà alla visione quando ormai i tempi per ulteriori cambiamenti saranno scaduti. Non è così che si fa: si devono coinvolgere fin da subito le realtà nate per contrastare il vecchio progetto nella realizzazione del nuovo. Paura?

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