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Inviato da avatar Andrea Arancio il 23-04-2014 alle 10:30

Scusatemi, forse non sono stato chiaro nelle mie considerazioni.

Provo a descrivere una sequenza temporale (potrebbe essere anche causale) dei fatti:

1. Pisapia & co decidono che il bene di tutto il mondo dipende dalla buona riuscita di questa ciclabile; qualcuno è d'accordo, qualcuno no (personalmente non me ne frega nulla se non che le stesse risorse potrebbero essere destinate ad altro) ma in ogni caso Pisapia & co non chiedono niente a nessuno: decidono cosi' e basta, zero partecipazione, immagino che su questo primo punto siamo tutti d'accordo.. giusto?

2. qualcuno non è d'accordo (non tutti i milanesi, solo qualcuno, giusto i commercianti che avranno le loro ragioni) chiede udienza e non viene ascoltato; forse le parole corrette per comunicare bene la situazione sarebbero "non li hanno cagati di striscio", ma al di là della forma, è quello che è successo. Anche su questo punto credo che sia i favorevoli che i contrari alle ciclabili siano d'accordo che è quello che è realmente successo.

3. i non d'accordo (sempre solo qualcuno, ovvero i commercianti) si innervosiscono; forse le parole giuste in questo caso sarebbero "i commercianti si sono incavolati di brutto"; anche qui: tutti d'accordo che siano incavolati neri, al di là del fatto che abbiano ragione oppure no?

4. per protesta, pubblicano un volantino dove descrivono i fatti e chiedono che le stesse risorse vengano dedicate ad altre attività. Qui le parole giuste non sono state usate, hanno scritto letteramente che "si tratta di denaro destinato a mazzette".  siamo d'accordo che hanno usato le parole sbagliate? credo proprio di sì. io stesso direi che le stesse risorse potrebbero essere destinate ad altro di ben più utile in città.

5. Pisapia & Maran si "innervosiscono" pure loro, e sporgono denuncia. Tutti d'accordo?

Bene, se ora siamo tutti d'accordo che i fatti siano questi e si siano svolti in questa sequenza, io esprimo il mio parere (speriamo che non mi denuncino..):


al punto 1. Pisapia ha fatto l'errore non solo di non pensare a tutti i cittadini (perchè anche ammesso che su 2 milioni di residenti milanesi ce ne siano 1,9Mln di ciclisti che hanno assolutamente bisogno di quella ciclabile lì in quel posto lì, ne rimarrebbero 100.000 che guardacaso lì ci passano la vita che invece non sono d'accordo e non sono stati considerati) ma soprattutto ha ignorato le richieste di udienza fatte più volte da questi cittadini. Diciamo che in colpo solo ci sono due errori di.. Pisapia

al punto 2. i commercianti hanno fatto solo che bene a chiedere udienza per discutere il progetto e provare a ragionare. Non posso che essere d'accordo con questa azione..

al punto 3. i commercianti si sono incavolati perchè non li ha cagati nessuno. nulla di strano. certo non gli si puo' chiedere di essere contenti, credo

al punto 4. i commercianti hanno fatto un errore di forma. E' un errore, ma obiettivamente se ai tre punti precedenti, sopratutto al primo, fosse successo qualcosa di diverso, forse non ci sarebbe stato nessuno punto 4.. e cmq "secondo me" a parte esprimere in modo poco felice una opinione, hanno l'attenuante che obiettivamente hanno provato ad avviare un dialogo in modo civile (punto2), ma qualcun altro ha fatto l'altro errore di non considerarli (punto 3).

al punto 5. Pisapia fa denuncia. Formalmente corretto. Perfettissimo. E cosa vuole ottenere? Avere ragione a tutti i costi? Era davvero l'unica azione possibile? non poteva provare a "dialogare" con i suoi cittadini e comprendere le cause di tanto rancore sfociato in parole così poco felici? fate vobis... o meglio pensate vobis perchè tanto nessuno di noi puo' fare nulla..


In definitiva, ripeto a me personalemente che in via tunisia compaia l'ennesima pista ciclabile che nessuno userà e costerà dei soldi (che io non dico dove vanno a finire ma so per certo che non vanno a finire in qualcosa di più utile, esempio aumento della sicurezza a MIlano oppure riduzione delle tasse..) non me ne frega niente.

Però mi da fastidio il modo e il metodo, sia prima che dopo il fattaccio; a tutti, favorevoli e contrari alle ciclabili che rispondete in questi thread, vi chiedo di riflettere: a questi commercianti ora capita una ciclabile "imposta" davanti casa/negozio, se domani a voi una giunta diversa vi imponesse una superstrada sopraelevata di fronte a casa vostra (giustificata dal fatto che sarebbe una panacea per la scorrevolezza del traffico) oppure un ottimo e rumorosissimo parcheggio di autobus, o qualcosa altro che a voi crea disagio, come reagireste? Non pensate che vi arrabbiereste anche voi per scarsa partecipazione etc etc etc..? non sarebbe esattamente la stessa cosa? 

Ricordatevi che la ciclabile puo' anche essere di tutti (ovviamente) ma il disagio no, è solo di quei pochi interessati che se la ri-trovano davanti...


Ciao,

Andrea

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