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Inviato da avatar Massimo Mulinacci il 27-10-2014 alle 13:47

Grazie per il riconoscimento della passione, di fatto lo considero un valore.

D'altra parte, un cittadino che trascorre la gran parte della giornata in attività differenti dalla Politica, senza la passione non potrebbe dedicare/dedicarsi ad alcunché d'altro, nemmeno agli affetti e ai sogni. A me l'arancione piace, è un colore che si trova spesso all'alba e mi è piaciuto molto che Pisapia lo abbia indossato per illuminare questa nuova stagione milanese. 

Un miglioramento di quanto ho scritto riguardo alla giunta, lo voglio fare, perchè sono stato un po' sciatto nel post precedente: 

Ho parlato di naufragio, ma ammetto di aver calcato la mano. Parlo soprattutto di un forte rischio di naufragio, perché non ci possiamo autoilluderci di essere nuovi se poi deleghiamo ai vecchi sistemi in uso da sempre. L'esempio di Maran, del quale apprezzo e indico la voglia e la passione, non è a caso. L'apparato tecnico e burocratico di qualunque istituzione pubblica non è un'auto; cambiato l'autista, cambia il viaggio. Già assumere una delega, riuscire a seguirla senza chiudere gli occhi, verificando nel merito la qualità e i feedback di ogni intervento, è difficile, soprattutto se non si ha una specifica competenza/esperienza nel merito. Con più deleghe è praticamente impossibile, si resta alle belle dichiarazioni, alla personale visione di un mondo nuovo, che però non può arrivare. Intervenire dall'alto, senza far penetrare la "visione arancione" nell'apparato comunale, è mettere in pericolo sé stessi e i propri sogni. 

Milano ha un corpo vecchio, anzi antico, così come antichi sono alcuni suoi problemi.

Così, io Cittadino Milanese, osservo (non nel senso aventiniano, ma fattuale; non faccio parte della giunta perciò sono costretto, per la gran parte, ad osservare) questa giunta che vuole far bella Milano. Ma finora le piazze che sono state sistemate sono perlopiù dei deserti; vuole creare solidarietà, ma vedo solo una grande massa di sbandati e irregolari a spasso per le strade. Vuole migliorare la cultura, ma vedo tanto, tantissimo intrattenimento e poco del resto; vuole creare la mobilità dolce, ma vedo solo corsie preferenziali per biciclette e periferie soffocate di traffico. (Non parlo di EXPO, perché è nato nell'epoca Morattiana, una di quella cose "tutta tangenti e distintivo" tipiche dell'epoca; la giunta sta tamponando le falle, come meglio può.)

Questi non sono però fallimenti; lo sarebbero se si considerassero azioni concluse e immutabili. Questi sono passi riusciti poco bene dai quali imparare la lezione, migliorare la qualità e l'efficacia delle azioni.

Senza la "vox populi" che è molto lontana da quella degli dei ma molto radicata al territorio, non vedo speranze di progresso. La politica attuale richiede persone diverse; né specialisti della politica, né supertecnici. Vuole menti "Leonardesche", per quanto possibile, vuole azzerare le ideologie e i massimalismi per sostituirli con le idee, i sogni e, perché no, la passione. :-)

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