Rispondi a:

Inviato da avatar Matilde Brambilla il 11-03-2015 alle 20:47

a me piace, sono totalmente d'accordo con quanto scritto da Ivan Berni

IL TEATRO DI BURRI NON E' UNO SCEMPIO
Da Repubblica, 11 marzo 2015 di Ivan Berni

Si discute sulla ricostruzione del “Teatro Continuo” di Alberto Burri al Parco Sempione, iniziata qualche giorno fa. E, come sempre più spesso accade, il dibattito prende una piega inquietante e decisamente sopra le righe. Gli oppositori, che l’altro ieri hanno manifestato sotto Palazzo Marino, non esitano a parlare di scempio, cementificazione, distruzione di un bene storico e monumentale famoso nel mondo, di un parco violentato e offeso, di un’opera che deturpa lo spazio verde più bello di Milano. Situazione straniante: mentre assistiamo, angosciati, alle immagini tivù dei boia dell’Isis che radono al suolo le antichissime città assire, c’è chi, dalle nostre parti, non esita ad additare come criminale la decisione del Comune di Milano di ripristinare un’opera d’arte contemporanea nel suo contesto originario. I fieri oppositori – che hanno aperto l’apposita pagina Facebook “Salviamo il parco Sempione dal Teatro Continuo di Burri” , lanciato una raccolta di firme on line e persino presentato un esposto al procuratore capo Edmondo Bruti Liberati - denunciano come l’installazione firmata Burri comprometterebbe il cono prospettico fra l’Arco della Pace e il Castello Sforzesco immaginato, nell’Ottocento, da Emilio Alemagna. Ovvero una purissima questione di punti vista. Nella battaglia, il Comitato per il Parco Sempione è affiancato dalle sezione milanese di Italia Nostra mentre il Fai, l’altra grande associazione conservazionista italiana, è invece schierata a favore del ritorno dell’opera di Burri.
Per capire meglio di cosa si parla conviene fare un passo indietro e ricordare che il maestro Alberto Burri eseguì la sua installazione nel 1973 su committenza della Triennale, che in contemporanea decise anche la realizzazione – sempre all’interno del parco- di altre due opere d’arte contemporanea: i “Bagni misteriosi”, su progetto di Giorgio De Chirico e il teatrino “Accumulazione musicale e seduta”, di Arman. Queste due ultime opere sono tuttora presenti nel parco. I Bagni misteriosi, dopo anni di colpevole abbandono, sono stati restaurati mentre il teatrino di Arman è diventato la sede stabile dei bonghisti che da quarant’anni si esibiscono al parco. Quegli stessi bonghisti derisi e celebrati in una famosa canzone di Elio e le Storie tese e divenuti, a loro modo, una istituzione. Il Teatro continuo di Burri, invece, venne demolito nel 1989 dalla giunta guidata dal socialista Paolo Pillitteri che, ironia della sorte, era assessore alla Cultura quando le tre opere vennero realizzate. La struttura di Burri – una piattaforma rialzata in cemento di 17 per 10 metri, con sei quinte mobili in metallo alte sei metri – non venne abbattuta perché ostruiva la prospettiva ottica dall’Arco della Pace al Castello, ma perché dopo anni di vandalismi era diventata pericolosamente instabile. E perché il suo ripristino sarebbe risultato troppo costoso. Nessuno, allora, giustificò la demolizione perché “deturpava” alcunché. Fu, per dirla in breve, una sconfitta dell’amministrazione. Una resa all’uso selvaggio e improprio a cui fu abbandonata quell’opera. E fu un’offesa ad Alberto Burri, che da quel momento troncò ogni rapporto con Milano. Ora che sono passati 100 anni dalla nascita dell’artista, la fondazione che porta il suo nome offre alla città la ricostruzione di quel monumento per ricucire una ferita. Restituendo alla città uno spazio pubblico che deve tornare a vivere come un grande palcoscenico, attraverso una programmazione curata e di qualità. La manutenzione “perenne” verrà assicurata dalla Triennale. A questo ha detto di sì l’amministrazione comunale. 
Chiunque è libero di dire “non mi piace”, ma non di far passare questa operazione per uno scempio. Burri non vale Alemagna? E’ solo una questione di punti di vista.
Ivan Berni
https://www.facebook.com/ivan.berni/posts/10206191424364176

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta