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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 17-08-2011 alle 13:12

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_agosto_17/santucci-atm-biglietti-piu-cari-1901308477027.shtml

La polemica

Atm, biglietti più cari per coprire i buchi

C’è anche l’ipotesi di ritoccare gli abbonamenti per pagare la linea 5

Di certo, non se ne parlerà prima di gennaio. Tecnici e dirigenti comunali, conti alla mano, dovranno però capire quanti fondi verranno a mancare al trasporto pubblico con la manovra straordinaria del governo. L’aumento del biglietto già deciso dal primo settembre (e questo è altrettanto sicuro) servirà a coprire esclusivamente i mancati trasferimenti della Regione già stabiliti. Il biglietto a un euro e 50 tapperà un «buco vecchio ».

Ma di buco potrebbe aprirsene presto un secondo. E poi un terzo: perché il Comune, che ormai incamera gli incassi e poi li gira all’Atm, dovrà coprire nel 2012 anche i maggiori chilometri assicurati dalla metropolitana con i due prolungamenti fino a Comasina e Assago e, soprattutto, con l’inaugurazione del primo tratto della linea 5. Ecco, allora, che una delle ipotesi per recuperare fondi potrebbe esser quella di rimettere mano anche agli abbonamenti per i mezzi pubblici, quelli rimasti «indenni» quando s’è deciso il rincaro del biglietto. Qualche giorno fa il sindaco Giuliano Pisapia ha assicurato: «Faremo di tutto però per mantenere la qualità dei servizi e, in particolare, non aumenteremo il prezzo degli abbonamenti». Lui stesso, e molti altri assessori, hanno ammesso però che «il sentiero è molto stretto».

Il conto economico sui mezzi pubblici, fin qui, è molto semplice: l’Atm vende circa 6 milioni di biglietti al mese, un dato ormai consolidato da anni. Calcolando l’aumento di 50 centesimi a tagliando, si hanno maggiori entrate di 3 milioni al mese, quindi 36 milioni l’anno. Aumenteranno anche i carnet e altri tipi di biglietti, per un maggiore introito totale sui 48 milioni. Da questa somma bisogna però sottrarre le coperture per le nuove agevolazioni: poco più di un milione per gli studenti e oltre 15 milioni per gli over 65 a reddito basso. Alcune variabili sono al momento fluide, come è difficile prevedere quale potrà essere la riduzione nella vendita dei biglietti a causa dell’aumento. Un punto però è fuori di dubbio: il saldo servirà esclusivamente per coprire il buco dei minori trasferimenti regionali. Fino a qualche giorno fa, la scelta di non ritoccare gli abbonamenti all’Atm aveva questa conseguenza: i conti torneranno a quadrare, ma non ci sarà spazio per investimenti.

Oggi è diverso, perché i nuovi tagli del governo potrebbero aprire una nuova falla da ripianare. A quel punto Palazzo Marino potrebbe riaprire il «dossier abbonamenti», che era stato accantonato a luglio per rendere politicamente accettabile la stangata sui biglietti. Il Comune aveva già studiato un rincaro del 10 per cento sui 300 mila abbonamenti venduti da Atm ogni mese (costo attuale 30 euro). Nell’intero anno, i maggiori introiti arriverebbero a quasi 11 milioni. Per capire cosa deciderà il Comune bisogna riferirsi comunque agli studi preparatori già fatti nelle settimane scorse: un’ipotesi di rincari più massiccia è quella del 25 per cento, che significa portare il mensile Atm da 30 a 37,5 euro, incassando nell’anno 27 milioni in più. La decisione finale verrà presa soltanto nei mesi prossimi, quando i tecnici di Palazzo Marino avranno quantificato con certezza i nuovi tagli. Con un’incognita in più, perché se nel 2012 si deciderà per un inasprimento dell’Ecopass, bisognerà assicurare mezzi pubblici più efficienti

Gianni Santucci
17 agosto 2011 11:05

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