Rispondi

La Città Metropolitana sembra svanire " com'esuli pensieri " semplicemente sussurrandone le sillabe all'ombra del Duomo e tuttavia è tale la forza della prospettiva che essa esprime da superare qualsiasi altra idea di una Milano futura. Una tale forza non può che essere legata alla speranza di ogni cittadino in un miglioramento attraverso lo svilippo della Società in cui vive; nel Nostro caso è di fatto una Società metropolitana comprendente anche tutti quei luoghi e quella gente oggi legati alla città senza distinzione di margini urbani. E' noto hai più il cambiamento radicale che richiede un simile progetto e di conseguenza uno sforzo anche intellettuale oltre che etico da parte di tutti coloro che sono chiamati ad amministrare "la cosa pubblica" e si pensa alla politica come ad una professione o peggio a una propensione ad esercitare un potere il gioco è fatto. Oggi Milano è impegnata con EXPO, poi ci saranno le elezioni per la poltrona di palazzo Marino e si sente nell'aria la carica elettrostatica della campagna politica che non potrà non essere impegnata dall'argomento in essere oltre che dalle probabili prospettive di utilizzo delle superfici non reversibili dell'area espositiva già oggetto di discussioni e duelli retorici, la sensazione è che verranno perse di vista le tante problematiche che oscurano il cielo milanese e che ristagnano nel degrado in cui riversano diversi luoghi della città "urbana".

Apprezzo il post di Marco Cappato nell'intento di denunciare l'incosistenza di un Consiglio Metropolitano chiamato a prendersi le prime responsabilità, tuttavia l'articolo pare scivolare verso una deriva propagandistica che in questo caso risulta poco aderente con l'aspetto civico ostentato.

L'augurio è che il consigliere possa essere una sentinella imparziale pronta a rendere partecipe la cittandinanza di ogni eventuale novità in positivo e in negativo partorita dal gruppo metropolitano. 

Auspico una proposta anche di ordine politico per trovare delle soluzioni alla latitanza dei tanti o pochi membri del Consiglio Metropolitano che oltre a denunciare le reciproche mancanze  pensino a governare dopo aver dato forma e ragione alla " COSA " della quale i cittadini sanno poco o niente.

Gianluca Gennai