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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 14-06-2015 alle 20:26

Su questo argomento oramai stanno duellando ad alti livelli, ci sono in gioco i voti delle prossime elezioni cittadine per la poltrona del Sindaco di Milano. Tuttavia il problema vero risiede nelle zone dove i profughi e i disadattati stazionano per un certo tempo. Quelli di via Aldini e via Mambretti sono 2 centri di accoglienza con differenti finalità ma con lo stesso tipo di problema rispetto al quartiere Musocco, bivacchi e transiti senza una sorta di gestione da parte dei responsabili di struttura che anzi, danno di " sè " un'immagine tutt'altro che rassicurante, capita infatti che orde di ragazzotti di varie etnie certo poco avvezzi ad avere autocontrollo e altrettato poco abituati a vivere la città, si ritrovino la sera dopo le 9 per andare " a farsi " una bella birretta in qualche negozietto indo/pakistano della zona con il risultato che spesso si avvicinano alle abitazioni urlando e correndo e non di rado litigando e imprecando contro qualcuno o qualcosa.

Senza nulla togliere alle motivazioni e alla disperazione che certo è stata " un dominus " per molti di Loro da indurli ad affrontare " il viaggio della speranza ", pongo all'attenzione del CDZ8 un grosso problema di convienza nel quartiere dove monta la rabbia dei cittadini ed il malcontento a scapito della comprensione e della tolleranza che invece dovrebbe esserci in queste situazioni.

Via Fabrizi è oramai un corridoio umanitario dove transitano fiumare di extracomunitari e profughi somali o eritrei oltre ai normali barboni e disperati che vi soggiornano e che anch'essi oggi sono a rischio sfratto come la cittadinanza tutta. I giardinetti della povera isola giochi e le panchine della stessa via, sono "il luogo / non luogo" del ritrovo fino a tarda notte, pare non ci siano delle regole nei centri di accoglienza, pare non vi siano controlli sui ragazzotti che arrivano alterati, sembra non ci siano orari e regole che invece dovrebbero esserci, sembra che nessuno provi a insegnare Loro le regole minime di rispetto per una zona che li ospita e tanto meno per le persone che la abitano, regna l'anarchia di gruppo, i più sanno che hanno resistito alla morte e quindi niente può fermali tanto meno il buon senso degli italiani che spesso guadagnano a vari titoli e per varie ragioni (compresi i gruppi di volontariato che si contendono il controllo dei centri di accoglienza versus le loro correnti politiche diversamente no-profit) .

Non credo di poter dire che non sono " razzista ", Lo sono ma non nei confronti dei disperati... sono stufo come tanti del " buonismo " che regna in questi frangenti  con il risultato che non c'è un risultato e l'odio prende il posto della ragione e della tolleranza, uno scambio per osmosi derivato dall'incapacità delle organizzazioni e delle istituzioni che gestiscono i pasti e i posti letto ... quelli sì sanno gestirli molto bene, daltronde non ci sono equazioni da fare, solo somme e sottrazioni e magari percentuali ( di voti ).

GG

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