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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 03-07-2015 alle 21:56

Altri dubbi su questa iniziativa:

spesso le amministrazioni perdono il contatto con la realtà locale; ai consigli di zona arrivano le segnalazioni dei cittadini ma poi queste non raggiungono i tasti giusti, perché i consigli di zona non hanno alcun potere, possono solo dare indicazioni, il più delle volte disattese.

Il grande male della politica italiana sta nelle grandi opere: chi gestisce il territorio ha in mente di realizzare grandi cose, infrastrutture, eventi...

Sono grandi opportunità per fare carriera, favori agli amici e tirarci fuori qualche bonus economico.

Ma il vero cuore dell'amministrazione di un territorio è la manutenzione ordinaria quotidiana. Tanti interventi essenziali che solo la gente che abita il territorio conosce.

Il bilancio partecipativo lo vedo quindi uno strumento adatto a lasciare un po' di soldi per questi interventi... altro che grandi progetti... manutenzioni ordinarie dove servono davvero.

Non vorrei che alla fine il tutto si traducesse in una decina di progetti dal costo esorbitante, che lasciano inalterati i problemi preesistenti e non si sa neppure se vengono portati a termine.

Invito quindi chi ne avesse tempo e costanza a proporre un gruppo di cittadini col compito di sorvegliare costantemente il quartiere, risolvere immediatamente le situazioni più semplici e segnalare a professionisti locali gli interventi necessari, entro un certo limite di spesa.

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