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Inviato da avatar Patrizia Ines Quartieri il 24-08-2011 alle 17:31

Ringrazio per i contributi. La domanda posta nel nostro intervento era “politica” e nel solco di una preoccupazione latente che mi sembra, ogni giorno che passa, accomuni sempre più amministratori, commentatori, politici.

Nonostante il serio impegno messo dalla nuova Giunta per tagliare e ridurre sprechi, l’introduzione dell’Irpef e l’aumento del biglietto del tram (manovre impopolari ma necessarie per tamponare in parte il disavanzo potenziale della precedente amministrazione pari a circa 186 milioni), la manovra economica in discussione in questi giorni a Roma prevede ulteriori forti tagli agli Enti Locali, (per Milano si parla già nel 2012 di 100 milioni in meno) e contemporaneamente solo per l’acquisto delle aree Expo siamo chiamati a versare circa 30 milioni.

Con questi numeri dobbiamo fare i conti, oggi.

Servizi alla persona (sempre i più vulnerabili quando si tratta di tagli) e Expo sono capitoli di spesa diversi, ma una riflessione s’impone e se non vogliamo ridurci a quella domanda “provocatoria” che presupponeva di trovarsi nella condizione di stabilire una priorità, serve comunque mettere mano alle forbici. Non è casuale se ormai tutti parlano di ridimensionare, tagliare, rivedere ridurre le spese preventivate per l’evento. Non si possono far le nozze con i fichi secchi.

Non sono contro Expo e ritengo che Pisapia stia svolgendo un ottimo lavoro cercando di garantire sia il Progetto che i servizi in un momento così difficile, ma poiché expo è una vicenda nazionale, servono certezze da parte del Governo e segnali concreti che vadano nella giusta direzione.

Ho votato un mese fa l’accordo di programma per l’acquisto delle aree, dopo i tre anni di ritardo della precedente amministrazione, auspicando già allora un’Expo sobria, sostenibile e più centrata sui contenuti. Oggi questo è ancora più vero e necessario così come ben argomentato nell’intervento di Beltrami Gadola su Repubblica che condivido totalmente anche in termini di prospettiva e di sviluppo per la città.

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