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Inviato da avatar Donato Toppeta il 01-09-2011 alle 15:00

Milano ha un milione di City users al giorno, ossia pendolari ed altri utenti temporanei, che sono sicuramente una ricchezza ma anche un serio problema di uso delle infrastrutture e di contributo ai picchi di inquinamento e congestione da traffico. Le strisce blu in prossimità delle fermate della metropolitana, con autorizzazione di sosta gratuita per i residenti della zona corrispondente, "possono" essere uno strumento efficace per dissuadere i pendolari dall'uso dell'auto privata a favore di altri sistemi di trasporto pubblico meno impattanti od almeno un incentivo ai sotto-utilizzati parcheggi di interscambio in periferia. E' ovvio che questo tipo di misura ha un costo per i pendolari, che però respirano la stessa aria dei residenti, e che di conseguenza deve essere associata a politiche di trasporto integrato e di investimento sul trasporto ferroviario provinciale/regionale adeguate. E' anche evidente che se continuiamo a pensare che una citttà di impianto medioevale come Milano possa essere pensata per il traffico automobilistico privato siamo esposti a costi economici, sociali ed ambientali che non possiamo più permetterci. Le altre città europee e non insegnano che un'altro modello di convivenza è possibile e le strisce blu a mio parere sono un possibile strumento (insieme a molti altri come le piste ciclabili ed il bike e car sharing od il car pooling) di politica della mobilità che impatta direttamente sui costi sanitari e sulla vivibilità della città per residenti, turisti e pendolari.

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