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Inviato da avatar Franco Puglia il 12-02-2016 alle 18:20

Una dichiarazione d'intenti condivisibile, che ben si sposa, nelle sue linee generali, con il bisogno di cambiamento di paradigma politico che ha unito tanti cittadini milanesi, di diversa estrazione, nel gruppo che risponde al nome di Proposta Civica per Milano
( https://www.facebook.com/Proposta-Civica-per-Milano-871445152951015/?ref=bookmarks ).
E' gradevole constatare come alcuni temi, frutto dell'elaborazione di questo gruppo, emersi anche dal dialogo con altre formazioni civiche e politiche, tra cui quella in cui Fiorello Cortiana può collocarsi, esprimano punti di vista convergenti, neppure più paralleli, sintomo di un percorso comune, pur nelle differenze.

L'evento di lunedi 15 Febbraio potrebbe costituire un PUNTO DI SVOLTA, passando dal percorso al progetto, concreto, misurabile, comprensibile a tutti, un progetto di ALTERNATIVA PER MILANO, costruito dai cittadini, per i cittadini.
Ci sono ancora nodi da sciogliere, occorre capire se la TRASVERSALITA' di cui anche Fiorello Cortiana parla esiste IN CONCRETO, oppure è solo di FACCIATA, perchè occorre essere consapevoli del fatto che ci sono distanze colmabili, sotto il profilo politico, e distanze non colmabili, nonostante la miglior buona volontà delle parti in gioco.
La DISTANZA si misura sul campo: ci sono temi concreti che vanno affrontati dicendo, ciascuno di noi, CHE COSA SI VORREBBE FARE, non nei dettagli, ma come indirizzo sì.

La convergenza possibile si misura su queste cose; sto parlando di:

  • Politiche abitative, per chi una casa pur modesta già la abita, e per chi si trova per strada, o rischia di finirci. Può significare molte cose, come un piano di occupazione di aree edificabili per costruire nuovi ghetti residenziali, oppure un piano di ristrutturazione territoriale partendo dal patrimonio edilizio esistente, oppure un mix.

  • Politiche per la mobilità urbana, dove urbana oggi significa “Metropolitana”, cioè estesa ai 144 comuni del territorio metropolitano di Milano, e per qualcuno può forse significare una metropoli di ciclisti, oppure una metropoli in stile pechinese, oppure una metropoli che ignorando astrazioni ideologiche voglia essere terreno di sviluppo economico, perciò attraente per le forze produttive idonee ad una collocazione urbana, senza sacrificare gli aspetti residenziali, anzi, stimolando la rinascita dei quartieri, in una città policentrica che cancelli l'idea stessa delle periferie.

  • Politiche amministrative, partendo dalla consapevolezza del fatto che il bilancio dell'area metropolitana milanese equivale a quello di un piccolo STATO, ed i cittadini hanno il DIRITTO ad una trasparenza amministrativa che è stata progressivamente ridotta, per quanto non appaia a prima vista, ripensando integralmente la collocazione delle non trascurabili risorse economiche grazie ad una ridefinizione delle priorità di spesa, cancellando le spese non indispensabili e concentrandosi sui grandi capitoli di spesa.

  • Politiche per la sicurezza, tema sensibile, su cui un partito come Lega Nord quasi fonda l'intera sua proposta politica, prestando attenzione al bisogno espresso dai cittadini ad ogni livello sociale, tema spesso divisivo, dove le risposte possono sconfinare nello stato di polizia, come nella disattenzione e noncuranza attuale, ma possono invece essere declinate come un servizio sociale a 360°, fatto di repressione ma anche di prevenzione.

     

I temi di interesse per la città sono molti e numerosi; qui ne ho citati solo alcuni, forse quelli più visibili. Alcuni temi non rientrano nelle competenze comunali: parlarne, dividendosi su questi, sarebbe assurdo. Altri sono di competenza comunale e su questi occorre prendere posizione, consapevoli del fatto che un accordo su tutto è impossibile, e che ciascuno deve essere preparato a fare concessioni, ma non sotto banco, bensì in maniera trasparente, pubblica, visibile, essendo disponibili in seguito a rimettere nelle mani dei cittadini molte scelte, sopratutto quelle potenzialmente più divisive, perchè gli eletti amministrano, ma sono i cittadini ad avere il ruolo di AZIONISTI della città.

Occorre inoltre sgomberare totalmente il campo dal sospetto che questa iniziativa nasca da esigenze di ricollocamento o riposizionamento di professionisti della politica, perchè questa iniziativa è AUTENTICAMENTE CIVICA, o non è. I professionisti della politica sono elementi qualificanti in un tale processo ove dimostrino di saper fare un passo indietro, anteponendo ogni interesse personale, anche di ordine morale, all'interesse generale dei cittadini, mettendosi al loro servizio anche al di fuori di incarichi propriamente istituzionali.
MILANESI PER MILANO, ANCHE NELL'INTERESSE NAZIONALE.

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