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Buongiorno Stefano,

la partecipazione è una cosa bellissima, tant'è che solo il Comitato Quarto Oggiaro ha cercato di promuoverla con le diverse assemblee pubbliche che ha organizzato in quartiere. Il Comitato, da solo, ha fatto da cerniera tra le istituzioni ed i cittadini facendo informazione direttamente sul territorio e con una mailing list prima di oltre 900 contatti ed una seguitissima pagina facebook ora. Il Comitato si è guadagnato con il proprio attivismo e forte di 600 firme raccolte in un sol mese, la copertura di 150 metri che costituiscono il fulcro, la sostanza di quello straccio di superficie a cui tutti ora si candidano a dare un nome, per mettere il proprio cappello e magari aggiudicarsene i meriti. Nella lunga ed estenuante trattativa con la pubblica amministrazione abbiamo avuto modo di comprendere con quanto fastidio sia vista la partecipazione, quando non si tratta di supporters o di votanti da persuadere.  

Il nome del parco è stato già scelto tra diverse proposte divulgate via mail e sulla pagina facebook del Comitato ed è PARCO DEI 600.

600 è il numero delle firme raccolte in un solo mese a sostegno della richiesta di copertura proposta dal Comitato Quarto Oggiaro.

600 sono i nomi dei cittadini che con la loro firma hanno conferito mandato al Comitato e gli hanno dato la forza per rivendicare una maggiore tutela del territorio e la difesa delle prerogative delle persone e della loro vita. Un esempio di impegno civile che vuole trasmettere il valore dell’unità e della partecipazione nella difesa del bene comune.

600 sono i tanti che non soccombendo alla rassegnazione, hanno deciso con coscienza e senso civico, di essere parte attiva di una sfida apparentemente impossibile.

Il parco che è dei cittadini e per i cittadini, sia quindi il simbolo dell’unità del quartiere che va oltre ogni credo o ideologia politica.

PARCO DEI 600, quale miglior modo per riconoscere, sostenere e promuovere la tanto acclamata PARTECIPAZIONE?

Angelo d'Auria

Comitato Quarto Oggiaro