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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 15-01-2018 alle 00:48

Centro di prima accoglienza di Via Aldini: il buco

Quando si scrive di accoglienza o rifugiati e emarginati, a Milano c’e’ il rischio di scivolare nell’inferno, nel girone fascista anche se non lo si e’.

Per fortuna il Santo Padre, proprio oggi ha detto che avere paura del diverso non è peccato ma bisogna mantenere le porte aperte.

Proprio di porte vorrei parlare.

C’e’ un centro di prima accoglienza destinato ai rifugiati di guerra ( via Aldini ), prevalentemente siriani o eritrei e sudsaharaiani per lo piu’ giovani, gestisto da ARCA. Un’associazione no – profit impegnata in questo giro di piccoli o grandi numeri, orbitante intorno al macrocosmo dello status quo politico.

C’e’ un’area vicina ( parchetto via Fabrizi ) dove molti degli ospiti del centro, trascorrono gran parte del giorno e della notte grazie al wi-fi comunale aperto e al fatto che nessuno li disturba salvo il contrario.

Come tanti altri giovani italiani, "si ammazzano" sugli smartphone senza fare un’ora di scuola o di formazione o di lavoro socialmente utile ( non si scriva che lo fanno perchè non e’ vero tranne rari casi di cooperazione e con una % di partecipazione volontaria davvero imbarazzante ).

E’ proprio la notte che desta turbamento non solo negli ospiti del centro che dovrebbero essere controllati ad uno ad uno, ma anche ai residenti che la notte vorrebbero dormire in santa pace senza essere disturbati dalle partite di basket in diretta o da una posticcia discodance attuata intorno ad una pachina.

Fatto sta che sono le una di notte, e i giovanotti sirani o sudsharaiani sono ancora belli svegli e vegeti ma sopratutto non dentro al centro di accoglienza come da regolamento ( ore 21.00, tutti a nanna ).

Ma il pensiero va oltre, ci si chiede come possano poi rientrare dopo le 21.00 senza esser puniti o sgridati, anzi.. come possano rientrare all’orario prestabilito e poi riuscire quando tutto tace, all’insaputa dei piu’ ( o forse no ).

C'e’ un buco che non si vede...c’e’ ma non si vede.

Invece si vede ...  cerca/trova... ( in allegato ).

Sono queste cose che fanno perdere la fiducia nelle istituzioni e nelle associazioni che invece di dettare e far rispettare le regole, galleggiano a talvolta navigano a gonfie vele, nell’accondiscendenza della politica che tutto fa tranne controllare che vi siano falle a bordo se non sul piano dei consensi poiche’ si trova sempre una scialuppa di salvataggio e il consenso del popolino al quale basta dare panem et circenses.

L’equa società parte dalla condivisione delle regole e poi passa alla giusta fruibilità dei diritti nel rispetto altrui financo allo ius soli. Tuttavia chi sbaglia paga secondo le leggi del senato ( diritto romano ).

Gianluca Gennai

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