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Inviato da avatar Antonella Piccarreta il 30-05-2018 alle 19:21

Il buio oltre la siepe del Politecnico?

Dopo avere letto qualunque fantasia, anche sul Corriere della Sera (26-05-18), mi sento, conoscendolo da vicino, di dover raccontare la storia di un progetto bellissimo che a giorni inizierà a prendere corpo. 

Nel 2013, in occasione dei 150 dalla fondazione del Politecnico, l'arch Renzo Piano, invitato a intervenire come ex alunno, fu reso partecipe delle criticità del Campus Bonardi, Facoltà di Architettura, quindi redatto uno schizzo concettuale lo donò all'Ateneo.  A partire da questo evento si sono succeduti tutti i capitoli che stanno portando all'inizio dei lavori, compreso il significativo contributo economico di un anonimo ex alunno.  Gli schizzi sono stati oggetto di un Workshop della Advanced School of Architecture del Politecnico di Milano (corso superiore per gli studenti migliori della Facoltà di Architettura), verificando la fattibilità dell’intervento con la supervisione dell'arch. Ottaviano Di Blasi, storico collaboratore di Renzo Piano. Con i risultati di questo lavoro è stato redatto un Master Plan che ha avuto l’approvazione del Politecnico.

Il progetto definitivo, portato al Comune di Milano per l’approvazione dei lavori è quindi il risultato di un percorso, con tutte le integrazioni e gli affinamenti che comporta l’approfondimento di tutti gli aspetti dell’intervento.

Andiamo alle obiezioni:

  1. il progetto consegnato in Comune è differente da quanto disegnato da Renzo Piano - Direi che è piuttosto nella natura delle cose. Quanto disegnato da Renzo Piano è uno schizzo contenente l'idea, il senso del progetto che si è via via evoluto e compiutamente specificato nelle varie fasi, fino ad arrivare al progetto definitivo. E’ indispensabile sottolineare che tutto il processo è stato costantemente seguito e approvato dallo stesso Renzo Piano. Niente è stato fatto senza il suo consenso;
  2. il Consiglio di Zona 3 non vuole un collegamento diretto tra Campus Bonardi e giardino comunale/Piscina Ponzio - Il progetto non comporta nessun passaggio diretto tra le diverse aree, anche se nello schizzo di Renzo Piano era presente un’analisi dei flussi che includeva il giardino/piscina Ponzio. In ogni caso non può essere così immediato visto il dislivello di 3 metri tra un’area e l’altra (il Campus Bonardi è a quota -3 mt. dal livello della strada);
  3. il nuovo edificio B, alto 15 mt oscura il giardino adiacente – Ho visto pubblicato su FB un disegno piuttosto schematico dell’ex consigliere Sacerdoti che dimostrerebbe la proiezione dell'ombra sul giardino, in pratica un cubo, senza nessuna condizione al contorno, la cui ombra arriva fino a 39 mt. (più del doppio dell’altezza). Un disegno così fatto è inaccettabile e fuorviante. Non tiene conto di niente, delle distanze, delle quote, degli affacci, di quanto fisicamente già esiste. Innanzi tutto il nuovo edificio B sarà allineato a Trifoglio e Viganò/Architettura. Ma poi, se andiamo a vedere sul posto, nel giardino pubblico, come stanno le cose, troviamo che, a partire dal muro di cinta abbiamo in sequenza: un’aiuola sotto gli alberi + un percorso carrabile + altra fila di alberi + una costruzione (bar) con il suo porticato intorno. Il tutto supera abbondantemente i 30 metri, ma poi siccome il volume del bar fa anche lui la sua ombra, arriviamo praticamente a pari con l’ombra dell’edificio B. Perciò Sacerdoti ha dimostrato che il 21 dicembre l’ombra dell’edificio B oscurerà il chiosco dei gelati. Quindi?

Ho visto quel giardinetto e devo dire che tanta energia io la metterei nel cercare di ottenere un giardino decente, perché ora è di una tristezza indicibile. Avrei timore a portarci dei bambini, in uno spazio dove trovi un uomo che dorme steso sull’erba, un altro per il lungo di una panchina, un altro sotto il porticato, un gruppetto di nomadi in fondo sotto gli alberi, e questo per descrivere l’utenza. Il verde è incolto, il fondo in asfalto dei percorsi è sconnesso, insomma un generale abbandono in uno spazio chiuso e poco controllato. 

Tornando ai prossimi lavori alla Facoltà di Architettura del Politecnico, per chiunque voglia notizie, serie e dimostrabili, il Politecnico allestirà un Infopoint nelle vicinanze del cantiere. 

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