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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 19-06-2018 alle 14:53

Forse gli argomenti della Sign.ra Gabriella, non sono direttamente correlati con la discussione sui Navigli, tuttavia rilanciano l’argomento delle priorità dei cittadini, e mi ripeto, che devono essere date dal Governo della Città e rese pubbliche, in quanto votato dalla maggior parte dei milanesi, i quali hanno il diritto a conoscere le strategie d’intervento, per sanare quanto da sanare, per migliorare quanto da migliorare.

Le priorità non devono essere quelle da qui al 2050, devono avere una temporalità ristretta, devono essere aderenti ai bisogni quotidiani, alle attese dei cittadini, e soprattutto sostenibili e fattibili in tempi ragionevoli.

Poi ci sono i grandi programmi, e quelli, avendo bisogno di sostegno economico, devono essere affrontati su un tavolo diverso, a livelli diversi. Sappiamo bene, che certi argomenti non sono così semplici.

La cittadinanza percepisce un disagio crescente e un sostanziale senso d’impotenza e di rabbia, verso certi atteggiamenti anche mediatici che mettono al centro argomenti " di alto profilo intellettuale ", ritenendo il degrado crescente, una cosa scontata e quasi urticante, comunque non interessante, per alcuni persino noioso.

Questo è il vero rischio, far cadere nell’oblio e nell’accettazione, ciò che ci dà fastidio vedere o che ci fa sporcare le mani, o per qualcuno, rischiare la poltrona.

Sono del parere che si debba discutere di tutto, ma un governo di una città, non può lasciare certe zone nel degrado e nell’abbandono, e altre portarle a livelli urbanistici estremamente alti. C’è bisogno di parlare del "limite inferiore" sotto il quale non si deve scendere, parlarne soprattutto su quei tavoli e in certi luoghi dove i profili sono alti, perché sono quelle voci che possono dare luogo ai cambiamenti.

Le voci della gente comune, si sentono sempre più, sono voci che partono dal basso, sarebbe un errore capitale, dare luogo a una città metropolitana a trazione differenziata. Un compito di tutti Noi, è quello di intercettare quelle voci, a cercare di fare il possibile per equalizzare Milano prima che diventi una metropoli allargata, o quanto meno, ridurne le distanze sociali e urbanistiche che, invece aumentano ogni giorno.

Gianluca Gennai

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