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Inviato da avatar Michele Sacerdoti il 09-09-2018 alle 21:00

Non c'è nulla di ideologico nella mia posizione.

Volevo solo ribadire che la Regione Lombardia ritiene molto importante per tutta la Regione la valorizzazione dei navigli lombardi, compresa la riapertura dei Navigli di Milano in modo graduale.

La riapertura dei Navigli di Milano non è né di destra nè di sinistra, infatti raccoglie consensi da tutte le parti politiche. Come ambientalista mi sono sempre battuto per la riapertura, ben prima di questa amministrazione.

Ai tempi del sindaco Moratti mi sono preoccupato affinchè il progetto della M4 non interferisse con le sue stazioni con la possibile riapertura segnalando il problema alla Soprintendenza che doveva approvare il progetto.

Mi sono anche schierato contro le via d'acqua di Expo, ritenendo che l'importo stanziato di circa 200 milioni di euro dovesse essere utilizzato per riaprire i Navigli.

Ho proposto in un convegno all'Urban Center con l'assessore De Cesaris di lanciare un crowd funding a livello mondiale in occasione di Expo 2015 per raccogliere fondi.

Ho inserito la riapertura dei Navigli nel mio programma elettorale in tutte le elezioni a cui ho partecipato e nella mia candidatura alle primarie a Sindaco di Milano nel 2010.

E non si può dire che sia in generale favorevole ai progetti urbanistici di Milano essendomi opposto sia al progetto di Citylife che a quello di Porta Nuova, per il quale ho proposto un progetto alternativo, il Parco Possibile ed essendo attualmente contrario allo spostamento delle facoltà scientifiche di Città Studi a Expo.

Ho collaborato in numerose battaglie urbanistiche e edilizie con molti degli attuali oppositori al progetto ma ritengo che la riapertura dei Navigli sia un progetto da condividere fino in fondo.

La mia "autorevolezza" deriva da tutte la battaglie che ho portato avanti a Milano dagli anni Novanta su temi urbanistici, edilizi e di tutela dei beni monumentali. Si pensi al recupero dei sottotetti per i quali ho ottenuto il controllo da parte della commissione edilizia, alla tutela della Stazione Centrale che Grandi Stazioni voleva stravolgere a fini commerciali, al vincolo ambientale di Porta Venezia che ho fatto istituire, al restauro della Palazzina Liberty di via Melzo ora Biblioteca Venezia, alla pedonalizzazione di via Spallanzani, alla pista ciclabile di viale Morgagni che De Corato non voleva fare. Al punto che molti mi danno il titolo di architetto anche se sono laureato in fisica con un dottorato nella stessa materia.

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