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Tema scottante. Ho letto il post ed i commenti. Mi sento di condividere, una volta tanto, il commento di Giuseppe Maria Greco, meno sfiduciato del suo. 
La RETE è solo uno strumento, come il cacciavite. Ma quante persono sanno usare, o usano qualche volta un cacciavite ? Poche. Se hanno un problema chiamano "un tecnico" ...
Poi si accorgono che sono pochi, che costano soldi, che spesso sono anche incompetenti.
Allora, perché non iniziare ad imparare ad usare il cacciavite, sin da bambini ?
I giovanisismi sono sempre in RETE, ma NON la usano per lo scopo per cui è nata: adoperano il cacciavite come piccoli vandali, graffiando i muri e le carrozzerie delle auto, senza neppure sapere a che cosa serve un cacciavite.
Questo è un aspetto. 
L'altro aspetto è il rapporto tra tempo speso e risultato. Equivale a dire: lavori per me 40 ore alla settimana e non ti pago lo stipendio. Chi lavorerebbe mai ?
E questo accade: partecipiamo, in rete, ma anche nella vita reale, cercando di incidere nella realtà, cercando di sottrarci ai "tecnici" della politica, quelli sì, ben pagati ... ma non otteniamo nulla, perché dall'altra parte non ci sono porte spalancate, ma MURI invalicabili.
La mia associazione CCC-Milano è nata con l'obiettivo di una partecipazione allargata dei cittadini e delle loro associazioni per costituire un PONTE tra cittadini ed istituzioni pubbliche. 
Abbiamo trovato porte aperte ? No, qualche porta socchiusa, ma poi rapidamente richiusa.
E i cittadini ? Con 10 € di iscrizione all'associazione si tacitano la coscienza; tanto ci sono altri che sono bravi e si danno da fare ....
E qui la rete non c'entra, c'entra le gente, che in rete magari un commento te lo concede, ma se gli chiedi di alzare il sedere dalla sedia per un incontro collettivo .....
Ed il tutto è in progressivo peggioramento: disillusione, stanchezza, assuefazione, scoramento.

Io sono ancora sulla "linea del Piave" e cerco di resistere, ma per quanto tempo ancora ?