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Ciao Gianluca,

Innanzitutto grazie per il tuo contributo che condividio nella sua intierezza.
Concordo nel modo più assoluto sulla necessità di adeguamento della strategia per garantirne la sostenibilità economica futura.

A volte ho anch'io la sensazione che si preferiscano altri social forse perchè, ad es su FB, i post nel loro inarrestabile fluire sembrano avere "una data di scadenza" e dopo qualche ora,  qualunque cosa si scriva, nel bene o nel male, tutto -sembra- finire nel dimenticatoio ... su questi schermi sicuramente non e' così, basta una "googlata" ben assestata per ritrovarsi in un certo passato ben contestualizzato.
O forse mi sbaglio, su FB o altri social forse e' semplicemente più facile,  passa per la testa una presunta genialata :-) , si tira fuori lo smartphone, un click senza pensarci troppo e via, perchè altre sono le cose più importanti cui pensare. Non saprei.

Per la serie "mal comune mezzo gaudio" la difficoltà di estendere la partecipazione e' stato argomento  recente di un altro tavolo a cui mi siedo con interesse di persona, anch'esso "operativo, trasversale ed animato da uno spirtito di servizio", e forse anche il cercare di creare sinergie e condivisioni di contenuti tra vari tavoli con obiettivo comune il bene comune, attraverso una piattaforma con una sua STORIA importante come questa potrebbe essere una strategia: contenuti/riflessioni portatori di interesse -> attenzione -> donazioni.

Secondo la mia esperienza è vero anche che "Le parabole hanno un vertice per poi stabilizzarsi o declinare.", di social, nel trascorrere dei lustri ne ho visti passare diversi, e sono sempre state le persone a fare la  differenza.

Forse anche "un pensare a più teste" in modo trasparente e condiviso alla sostenibilità della piattaforma potrebbe aiutare a convergere ad un modello sostenibile, forse ...

Roberto Re