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Inviato da avatar Luca Vinti il 29-01-2019 alle 20:32

Stimato Roberto,

ammetto che negli ultimi tempi non ho postato molto sul portale se non durante le lezioni di Educazione Civica all'interno del percorso di Milano Fuoriclasse. A suo tempo, quale rappresentante dei soci in Fondazione RCM, avevo anche provato ad indicare una serie di iniziative quale "utente" ma poi il tutto è stato inevitabilmente superato dalle priorità finanziarie che, in mancanza di fondi, rendono veramente difficile qualsiasi processo innovativo.

Questo strumento pluri testato dovrebbe esser preso "chiavi in mano" dai nostri amministratori che, evidentemente, non lo ritengono efficace od efficiente rispetto al NULLA che possono offrirci (vedi PEC indirizzate al Sindaco rimaste senza risposta).

Ricordo ai nostri Amministratori queste parole (divertitevi a trovare chi le ha scritte)

"Milano è dei milanesi. Chi ha l’onore di guidare la città lo deve fare mettendo al centro della sua azione i loro interessi, i loro bisogni e la loro voglia di fare. Per questo è importantissimo dedicarsi con passione e metodo all’ascolto della città, attraverso processi di partecipazione che prevedano regole chiare, tempi certi di risposta, risorse e competenze dedicate."

Arriviamo ad una proposta concreta: nel web spopolano le varie iniziative di petizioni come change.org

La petizione, insieme alle interrogazioni ed alle istanze è la forma più semplice di impegno per testimoniare il proprio sostegno personale ad una iniziativa popolare, una vera "scuola guida" per strumenti di maggior impatto e valenza giuridica (legge di iniziativa popolare, referendum di Municipio, referendum Comunale).

partecipaMi è un portale con iscritti nominali, verificati e moderati, la distanza dalla "certificazione" è veramente minima, la copia di un documento di identità potrebbe essere un passaggio indolore se lo scopo è accattivante.

Perchè non istituire uno spazio dove i cittadini milanesi possono proporre ufficialmente petizioni che, previa analisi di liceità da parte di un apposito team di esperti, una volta raggiunto un minimo di firme in tempi stabiliti nella fase di pre-istruttoria, diventano poi oggetto di raccolta definitiva e di consegna al Comune per le risposte certe in tempi rapidi? (vedi proclama di cui sopra)

Se il cittadino ha risposte (anche negative, imparando le difficoltà e le regole spesso bloccanti non di competenza locale) è incentivato a proseguire nel suo "sforzo" partecipativo, se rimane inascoltato si arriva all'apatia ed alla rassegnazione odierna.

Vuole Milano essere avanguardia progettuale insieme a partecipaMi?

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