Rispondi a:

Inviato da avatar Gianluca Gennai il 15-02-2019 alle 14:37

SMART MOBILITY: ARRIVA L'INGEGNERE DEL POLITECNICO DI MILANO

La mobilità sostenibile è il grande tema sul quale si confrontano le città europee, alla ricerca di soluzioni che possano ridurre l'inquinamento e migliorare la vita dei cittadini, in relazione alla capacità e qualità del servizio pubblico, declinato nelle varie tipologie di spostamento individuale o collettivo.

Ma chi si occupa di proporre soluzioni e eventualmente di attuarle tramite un progetto valido e possibilmente sostenibile economicamente?

La filiera parte con quelle che sono le direttive europee, recepite da regioni e enti locali, attuate dalle stesse, tramite gare d'appalto, in genere con attribuzione diretta delle grandi opere, o tramite concorso a titoli, pratica non troppo utilizzata per via di una serie di fattori non oggetto di questa mia.

L'idea di una città che si muova tra obbiettivi e aspettative, non nasce da un fondamento di ragionevole ricerca della salute dei cittadini, bensì dall'evitare sanzioni da parte della comunità europea e da muovere l'economia locale e il lavoro/ risorsa territoriale capace di generare benessere.

Su questo teorema si dibatte la politica di una città, a ragion di una propaganda elettorale, tramite la quale si raggiunge il potere necessario a governare ma non necessariamente si pensa al cittadino come centralità del pensiero pubblico.

Sulla mobilità, solitamente si confronta l'assessorato specifico, messo nelle mani di un qualcuno che non sempre ha un cursus adeguato al mandato.

Gli enti poi, soprattutto comunali, possono non essere equipaggiati con uffici tecnici specifici o non avere una società che si occupi di questo ( per esempio Milano ha ATM e MM ).

Non ultimo il problema dei profili professionali addetti a ricercare soluzioni e formulare proposte attinenti e valide ( sappiamo bene con quale e quanta fantasia si affronti l'argomento ).

Il risultato è che spesso, ci si avventura su un tema che può rigenerare una città come danneggiarla a scapito non solo della qualità della vita dei cittadini, ma anche delle loro tasche.

I pochi che riescono a proporre soluzioni valide o quanto meno accettabili, sono o ingegneri o architetti che acquisiscono competenze nel settore, durante gli anni del loro lavoro.

Il Politecnico di Milano, lancia il corso per formare un ingegnere della mobilità, una figura senz'altro mancante, che va a intercettare le esigenze di enti pubblici e società che si occupano di trasporti e di smart mobility.

Complimenti a chi si è affaccendato per creare questa opportunità di studio, senz'altro di grande suggestione e appetibilità, oltre a una sicura ricaduta positiva sulla qualità dei progetti.

Gianluca Gennai.

 

Da: Ingegneri.info

Mobility engineer, dal Politecnico di Milano un nuovo corso di studi

Il mercato pubblico e privato richiede competenze innovate sulla mobilità: conoscenze sulla sicurezza ambientale e protezione dei dati si affiancheranno ai temi classici dell'ingegneria civile.

Non solo mobility manager ma un vero mobility engineer: se oggi la figura dell’esperto di mobilità all’interno delle aziende pubbliche e private è in capo ad ingegneri con esperienza e voglia di cimentarsi con le strategie migliori per pianificare la mobilità sostenibile dei lavoratori, dal Politecnico di Milano arriva la scelta di investire, insieme a 13 realtà imprenditoriali e aziendali italiane ed europee, sulla figura del mobility engineer. Il corso di laurea partirà dal prossimo anno accademico 2019/2020 e si svolgerà in lingua inglese. Ecco alcuni dettagli  dell’iniziativa formativa del Politecnico di Milano.

Mobilità 4.0, come si studia all’Università?

La nuova Laurea rappresenta un percorso formativo unico nel suo genere e risponde sia alle richieste di innovazione che vengono dalle imprese, sia alla necessità di potenziamento di settori strategici per lo sviluppo economico che arriva dal Sistema Paese. Il vantaggio occupazionale dei futuri laureati sarà straordinariamente competitivo: attualmente infatti una figura del genere in ingresso nel mondo del lavoro non esiste. I professionisti attualmente impiegati nel settore dei trasporti sono infatti ingegneri con un elevato livello di anzianità che provengono sì da una formazione specialistica (Ingegneria meccanica o elettrica) ma hanno completato e affinato le loro competenze nel corso dell’esperienza lavorativa, maturando una visione del settore che invece il neolaureato in Mobility Engineering governerà da subito. “Città sempre più Smart, vettori innovativi, collegamenti nazionali e internazionali sempre più complessi, problemi di sicurezza e impatto ambientale: sono solo alcune delle criticità a cui gli esperti di mobilità sono chiamati a rispondere. Un settore che richiede oggi di essere governato da figure professionali che sappiano unire competenze tecnico–ingegneristiche–gestionali a un approccio attento alle nuove opportunità tecnologiche” – afferma il Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, che ha presentato il corso di Laurea Magistrale in Mobility Engineering (#LMMobilityEngineering) con l’ex ad di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini, docente di Mobility, Infrastructures & Services e da Dario Zaninelli, coordinatore della commissione per la progettazione della nuova Laurea Magistrale... CONTINUA

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta