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Ben detto, Stefano, è proprio alla radice e dobbiamo chiederci la causa delle sovvenzioni a questa proprietà che indentifichi. Infatti quelle sharebike non altro sono che strumenti (sensori) per rilevare i dati comportamentali della «utenza» come la chiami (ma non siamo utilizzatori bensì gli utilizzati, mentre il nostro comportamento è la materia prima). Dietro il cosiddetto "sharing" (specialmente nel senso odierno cinese del termine) c'è il plusvalore dell'economia del monitoraggio (nel caso dei "servizi" regalatici dai GAFAM) o dello spionaggio dei cittadini (nel caso dei BATX).

Le sovvenzioni dietro le sharebike che deturpano la nostra città e dànno cattiva numea ai velocipedi mentre ostacolano i veri ciclisti sono precipuamente quelle passate dal PCC ai BATX. Nella sigla BATX la A sta per Alibaba e la T sta per Tencent. A Milano questi webgiants sono presenti, inter alia, con le ofo gialle e le Mobike arancioni, rispettivamente. Scaricando l'app e iscrivendoti aderisci al progetto della "pagella sociale" ed è da questo che deriva, in ultima analisi, la sovvenzione. In pratica voti con i piedi letteralmente per dare il futuro a quel modello.

Sono a favore dello stato ma gli enti pubblici dovrebbero stare più attenti ai progetti che li fanno ballare con i privati. Nella misura in cui si possa arguire che il PCC sia ente pubblico, sono fiero di essere italiano e cittadino di Milano. Non posso essere altrettanto orgoglioso delle scelta del mio Comune in fatto di sharebike virali. Sai chi c'è dietro BikeMi?

Se proprio non puoi prenderti una bici usata dove sarai comodo a far la manutenzione (passa a Cascina Cuccagna a parlare con Paolo) almeno usa Bitride. Pedalerai comunque per i GAFAM perché devi far parte di Android o iOS ma almeno usi un prodotto locale di Milano.

- ph