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Sabato 12 ottobre nella prestigiosa cornice dell’Abbazia cistercense di Morimondo si è tenuto il settimo incontro di storia templare. L’ambiente, ancora oggi immerso nella natura della nostra meravigliosa pianura Padana, ha nel suo DNA un misticismo naturale che rende il luogo magico, quindi ideale per questo genere d’incontri. Lo spirito di san Bernardo di Chiaravalle aleggia ancora sull’Abbazia e sul suo borgo e ci si sente protetti e sicuri. Quest’anno inoltre ricorrevano i novecento anni della fondazione dell’Ordine Templare, anniversario che ha reso questo convegno ancor più significativo.
In questo incontro si sono succeduti quattro oratori che hanno toccato tematiche diverse, tutte molto interessanti:
Gianni Colli ha affrontato il tema: “L’allineamento astronomico dell’Abbazia di Morimondo“, introducendoci alla conoscenza dell’antica sapienza dei costruttori di cattedrali, mostrandoci, con adeguate ricostruzioni, come la gran parte delle cattedrali medioevali avevano un preciso orientamento astronomico e simbolico, atto a valorizzare al massimo la luce del sole sin dal suo sorgere.
Lucia Zemiti con “1119-2019 le origini e l’architettura simbolica templare” ci ha dimpostrato l’importanza che ha avuto questo ordine religioso nello sviluppo dell’architettura europea, facendo da ponte fra la cultura orientale quella europea, introducendo nuove tecniche architettoniche e conoscenze esoteriche che hanno fortemente influenzato tutta l’architettura di quel periodo, sia quella militare che quella civile, e principalmente quella religiosa, la grande epoca delle cattedrali gotiche è partita proprio in coincidenza con l’esperienza templare.
Roberto Gariboldi ha affrontato il tema: “Dalla gloria delle origini alla tragedia finale. Ruggero da Flor templare e pirata“, qui il tema trattato ci ha portato a conoscere questa figura di avventuriero, il quale da capitano dalla nave ammiraglia della flotta templare si è trasformato in avventuriero-pirata al soldo di diversi signori, l’ultimo dei quali, l’imperatore bizantino Andronico II, ha segnato la sua tragica fine, una vita intensa, bruciata in pochi in mezzo al sangue e alle battaglie.
L’ultimo intervento, di Massimo de Rigo, aveva come tema: “Hugo de Paganis cavaliere di Campania fu il fondatore dei cavalieri Templari?”. Il relatore ci ha portato per mano attraverso questo tema affascinante, mostrandoci la concreta possibilità che il fondatore di questo ordine religioso fosse un cavaliere amalfitano e non un cavaliere francese, come la consuetudine continua a dirci. Interessante la tesi proposta, sostenuta da una ricca documentazione che ci ha costretto a riflettere come la storia venga spesso manipolata da interessi nazionali.
La sala, come al solito era gremita, l’interesse palpabile e vibrante, quando alla fine i partecipanti all’incontro sono usciti dalla sala, il sole tramontava e una leggera nebbiolina saliva dal terreno. al limitare del campo che si affaccia presso l’Abbazia, tra gli alberi sembrava di vedere degli uomini a cavallo con un vistoso mantello bianco, una visione improvvisa, rapida a scomparire ma nitida, ancora una volta lo spirito di san Bernardo e i suoi cavalieri si sono incontrati a Morimondo.
Roberto Gariboldi
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