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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 30-08-2010 alle 10:26

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_agosto_30/pisapia-candidato-sindaco-1703662202977.shtml

L'avvocato è l'unico in campo, al momento, per le primarie del centrosinistra

Giuliano Pisapia: «Stiamo perdendo tempo. Ma Letizia è battibile»

«Sempre più milanesi sono delusi da vent'anni di governo di centrodestra». I cento punti? Lettera morta

«Dobbiamo stare attenti. La Moratti si sta muovendo bene, recuperando parte del consenso che aveva perso». Giuliano Pisapia, ancora unico candidato sindaco del centrosinistra, lancia l'allarme: «Ho molto rispetto per la discussione interna al Pd. Certo, se durante l'estate fossimo stati di più a contrastare la propaganda del centrodestra, avremmo avuto maggiore forza».

Avvocato, cosa le ha insegnato questo agosto milanese?
«Sono rimasto in città per mantenere l'impegno preso con i tanti che, da diversi ambiti professionali, culturali e sociali, hanno sollecitato la mia candidatura. Mi è servito a capire meglio il disagio di tanti cittadini che durante l'estate, soprattutto nelle periferie, si acuisce. Ci fossero stati più candidati del centrosinistra a presidiare il territorio, ripeto, saremmo stati più forti: intanto, però, abbiamo messo insieme schegge di un programma che vogliamo costruire con tutti».

E la Moratti è in ripresa?
«La Moratti parte da una perdita di consenso confermata, oltre che dai sondaggi, dai commenti di Gabriele Albertini o di Bossi e dal malumore diffuso. Certo, da luglio ha cominciato a muoversi nei quartieri, a incontrare anziani, associazioni e bambini: tutte cose che non aveva mai fatto e che la possono aiutare a recuperare credito».

Il suo giudizio sull'operato del sindaco?
«Basta rileggere i cento punti del suo programma, rimasti praticamente tutti lettera morta. Dove sono la linea 4 e la 5 di metropolitana? Dove sono le «case dignitose per tutti e prezzi accessibili»? Dove sono le metropolitane aperte fino all'1 e 30 di notte e 24 ore nel weekend? Dov'è la consulta per gli stranieri? E la Biblioteca europea? In compenso, il bike sharing è rimasto a metà e sull'Ecopass è stata costretta al passo indietro».

È battibile?
«Sì, anche perché sempre più milanesi sono delusi da vent'anni di governo di centrodestra. Ma deve esserci una forte coalizione e le primarie devono essere momento di confronto e mobilitazione dei tanti disillusi del centrosinistra e di quelli che alle ultime elezioni hanno disertato le urne perché non si sono riconosciuti nei vari candidati scelti dalle segreterie del partito».

Se ne discute anche a Roma: la grande coalizione è possibile?
«Un conto è governare il Paese, dove si devono fare leggi ad esempio su temi etici, che dividono la coalizione. Ma qui si parla di amministrazione della città e quindi il programma è più facilmente condivisibile da una ampia coalizione».

Se non vincerà alle primarie?
«Darò tutto il mio appoggio per costruire un programma e una squadra in grado di battere il centrodestra e ridare vita e governo a Milano».

Che sindaco vorrebbe essere?
«Un sindaco cittadino in mezzo agli altri cittadini. Se venissi eletto, mi occuperei anzitutto di casa e lavoro. E comunque starei più in aula consiliare e tra i milanesi che in ufficio».

Elisabetta Soglio
30 agosto 2010


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_agosto_30/rebus-candidature-pd-sindaco-amministrative-1703662203112.shtml

Centrosinistra - Si punta su un nome che sia espressione della società civile

Rebus candidature nel Pd
«Venti giorni per decidere»

L'anti-Moratti sarà scelto prima dell'incontro con Bersani, in programma il 19 settembre al PalaSharp

MILANO - È il rebus del Pd e ancora la soluzione non c'è. C'è invece, una dead-line: il 19 settembre alla Festa dell'Unità a Lampugnano arriva il segretario Pier Luigi Bersani. E i vertici locali del partito concordano sul fatto che sarebbe quantomeno imbarazzante accoglierlo a pochi mesi dalle elezioni comunali, senza ancora un candidato sindaco. Giornate decisive, dunque, per individuare il nome da portare alle primarie, che già sembrano destinate a slittare da ottobre a novembre.

In mancanza di certezze, il segretario cittadino Roberto Cornelli è costretto alla vaghezza: «Faremo un incontro di coalizione per definire il percorso che ci porterà alle primarie». L'obiettivo? «Creare un'alleanza molto ampia, che parta da un progetto civico in grado di coinvolgere i delusi del centrodestra, i delusi della politica in generale e che rilanci un progetto sui giovani a Milano».

Quanto al candidato, l'idea resta quella di favorire un'operazione civica puntando su un milanese che non sia espressione di partito. Fin qui, però, si è assistito soltanto al tramontare di alcune ipotesi ventilate: i contatti fra i vertici del Pd e altri esponenti della società civile che rispondano all'identikit continuano. I nomi in pista sono sempre, tra gli altri, quelli di Umberto Ambrosoli, Livia Pomodoro, Tito Boeri. In alternativa, si dovrebbe optare per un rappresentante del Pd, ma molti paventano il rischio che si ripeta a Milano un caso Vendola, con l'uomo di apparato battuto dall'outsider, che in questo caso si chiama Giuliano Pisapia, gode di ottima fama e si è molto dato da fare durante il mese di agosto, coprendo da solo il vuoto lasciato dal resto della coalizione.

E se il consigliere comunale Davide Corritore, tra i promotori del laboratorio Change Milano, auspica che «dopo vent'anni di sconfitte si mandino in soffitta i vecchi attrezzi di sempre, proponendo innovazioni di contenuti, linguaggi e offerta politica», l'onorevole ed ex capogruppo Emanuele Fiano ammette che «a Milano viviamo una contraddizione simile a quella che c'è a Roma, dove vediamo Berlusconi in ribasso esattamente come la Moratti. Ma tutto questo non si sta traducendo in una corsa sfrenata a votare per il Pd e si rischia di bruciare un'occasione d'oro»

Elisabetta Soglio
30 agosto 2010

 

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