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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 28-03-2020 alle 17:00

Franca Caffa appartiene ai tanti che percepiscono ArcipelagoMilano per quello che è, un'isola in questa città oggi più che mai disperata e condannata e che andrà risollevata.

Dovremo prima di tutto ricostruire e ricucire la società milanese, per fare questo abbiamo bisogno di voci e casse di risonanza che sappiano farlo restando lontano dalle logiche di potere. Non solo occorre farlo con la giusta misura e nel rispetto delle opinioni altrui, c'è bisogno di capacità nel dire le cose con metodi consoni alla convinvenza e al confronto civile.

Quanto sotto lo condivido appieno senza nulla aggiungere, per questo posto integralmente il pensiero di Franca Caffa, chiedendo scusa anche al Direttore per non aver chiesto in anticipo l'autorizzazione.

Scrive Franca Caffa su ArcipelagoMilano in risposta al Direttore Luca Bertrami Gadola:

Dalla mia isoletta dell'Arcipelago, uno scoglio su cui cerco di stare dritta, provo a leggere il tuo editoriale, caro Luca, alla luce della mia esperienza, e a risponderti, pensando agli altri autori, ai 13.000 lettori e oltre. Tu scrivi: oggi i media sono quasi soltanto cronaca, bollettini di guerra sull'avanzare del contagio, ecc. Io: oggi i media sono più che mai potere dispiegato di dominio, di egemonia culturale, oggi il virus fa strage di innocenti e nei media rivela con maggiore evidenza un vuoto di rappresentanza imposto, molto grave, minaccioso, corrosivo della nostra Repubblica di democrazia rappresentativa. Non è rappresentata la parte della società sconfitta dalle decennali vittoriose politiche dell'altra parte, che oggi sono messe a nudo nelle loro conseguenze. Oggi i media dicono: Rimani in casa! Comunità! Siamo tutti sulla stessa barca! e ignorano i senza casa, gli abitanti delle cosiddette periferie, i senza lavoro, i senza diritti che su Arcipelago Milano di recente sono stati nominati. Chi è gettato fuori bordo. Tu scrivi: quel che si è detto sulla fragilità del Modello Milano, sull'urbanistica disattenta ai reali bisogni della città, sull'accentuarsi delle disuguaglianze, ecc. Io: il Modello Milano non è fragile, è falso. Il Modello Milano comprende macelleria sociale, finge spudoratamente che questo non sia e in larga misura la sua finzione ha successo. Urbanistica disattenta? Disattenzione, è forse questa la parola che ci fa capire quali interessi siano stati serviti, quali diritti siano stati calpestati? Rivolgo il mio pensiero a Fiorentino Sullo, cattolico combattente, sconfitto ieri e oggi da bande di cattolici disattenti, e alleati… Tu scrivi: tutti dicono che nulla sarà come prima...non tutti a dire il vero...c'è chi dice che tutto ricomincerà come prima, ecc. Non vogliamo crederci...Le cose cambieranno. Io: Da quando la regola del Gattopardo è sostituita da una nuova regola? Chi ha provveduto alla sostituzione? Il vero Risorgimento, ciò che è stato nella realtà rispetto alla fabbrica delle falsificazioni, non ci insegna più da dove veniamo? In quali fasi della nostra storia abbiamo conquistato cambiamenti nel senso della libertà e della democrazia? Con quali forze protagoniste? Chi sono oggi i soggetti portatori di istanze di cambiamento? Invece, non dobbiamo temere che tutto peggiori? Considero grandi questioni oggi aperte di cui non ho la conoscenza necessaria, io qui posso soltanto nominare fra l'altro - fra l'altro? - il bio potere dispiegato nel tempo del corona virus, lo stato d'eccezione, lo stato di emergenza...E dopo? Tu scrivi: speranza di vedere in tempi normali qualche cambiamento della politica cittadina...noi tutti vorremmo partecipare...Forse è giunto il momento in cui la grande politica darà retta agli scienziati...e forse la piccola politica potrà dar ascolto alla nostra piccola voce. Io: speranza di qualche cambiamento? Cerottini? Noi tutti? Chi, noi tutti? Anche Gianna, Carmela, Vincenzo, Hamid, Amina, Pedro…? Qual è la loro competenza? Scienziati, quali? La scienza è diventata neutrale? Da quando? Scienziati della politica? I cambiamenti che abbiamo conquistato li abbiamo pagati nello scontro. E subito dopo la nostra conquista dall'altra parte è partito l'attacco per ridurla, vanificarla. Abbiamo dovuto difendere le nostre conquiste. Anche la Costituzione. Da cinquant'anni l'altra parte avanza, noi andiamo indietro, senza difese. Tu scrivi: un nuovo rapporto tra amministratori e cittadini? Io: chiederanno scusa? Cesserà la loro hybris, una così esagerata arroganza? Cesseranno di mentire? Impareranno che hanno il dovere di dire la verità ai cittadini? E noi, cittadini, in che cosa cambieremo nel rapporto? Anche Arcipelago Milano, sì, possiamo cambiarlo. Andiamo al largo! Diamoci come orizzonte l'Europa dei ricchi, l'Europa dei poveri, il mondo dei ricchi, il mondo dei poveri, nominandoli per ciò che sono, e riprendiamo il cammino nella nostra città, nel nostro Paese. L'utopia oggi è l'applicazione della Costituzione. Possiamo ripartire da lì.

Ringranzio per quanto sopra e saluto.

Gianluca Gennai

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