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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 03-11-2010 alle 11:20

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_3/cacciari-appoggia-boeri-1804085022496.shtml


E il candidato alle primarie del centrosinistra propone un patto con l'hinterland

Cacciari: «Boeri un ottimo candidato»

«L'ex sindaco di Venezia in campo per gioco a zona dopo le primarie». Alle 15 l'architetto in videochat al Corriere

(la discussione "Corriere della Sera: video chat con i candidati alle primarie")

MILANO - Primarie in vista, i candidati intensificano la ricerca di sostenitori. Stefano Boeri ha appena aggiunto al suo elenco Massimo Cacciari, invitato martedì al Circolo della stampa. E proprio Cacciari sarà «arruolato» da Stefano Boeri per «il gioco a zona» dopo le primarie.
Lo ha annunciato il candidato alle primarie del centrosinistra, in un incontro al Circolo della stampa con l’ex sindaco di Venezia e alcuni primi cittadini dell’hinterland sul tema del federalismo urbano. «Spero che Cacciari sia elemento fondamentale dell’innovazione che stiamo creando. Fino alle primarie giochiamo a uomo, ma il secondo tempo giochiamo a zona e copriamo tutte le zone del campo, e sono certo che Cacciari sarà in campo con noi». E dal filosofo - cui in mattinata Boeri aveva indirizzato un appello («dammi una mano a creare un’alternativa vera a Milano») - è arrivato un pieno appoggio. Stefano Boeri è «un ottimo candidato sindaco» per Milano: così l'ex sindaco di Venezia. «È un uomo con grandi competenze architettoniche, urbanistiche e amministrative, che può prendere voti al centro come a sinistra, per usare queste decrepite categorie», ha detto sottolineandone il «profilo di prestigio nazionale e internazionale». «Milano - ha detto ancora Cacciari - è la capitale e c'è bisogno di un grande sindaco. Il nuovo sindaco deve saper dialogare in modo critico e intelligente con i partiti». E Albertini? «Può fare benissimo il candidato sindaco a Milano. Lo stimo ma la mia collocazione politica è diversa». E da Cacciari è partito anche il forte invito a tutto il centrosinistra ad andare a votare il 14 novembre: «Sarebbe un peccato non crederci».

CITTA' METROPOLITANA - Boeri - che oggi pomeriggio alle 15 sarà ospite del Corriere della Sera, per una videochat in cui risponderà alle domande dei lettori - ha proposto ai sindaci dell’hinterland un patto di coordinamento per il futuro, per risolvere problemi come traffico e inquinamento. E ha proposto di dare alle 9 Zone della città i poteri dei municipi perché Milano «dialoghi alla pari» con gli altri Comuni dell’area milanese. «A Milano - ha spiegato Boeri - vogliamo provare a sperimentare un nuovo modello di rappresentanza e di suddivisione del decentramento. Oggi in città ci sono 9 zone, i cui confini sono tracciati solo secondo una logica geometrica. La mia proposta è che si attribuisca alle zone valore di municipalità: solo così si evita che le Zone siano una pura ripetizione a livello decentrato della burocrazia amministrativa». E in questo modo, secondo Boeri, Milano può avviare «un rapporto non colonialistico con i comuni dell’hinterland. I municipi avrebbero la dignità per partecipare a una forma di governo unitario, un modello solidale con cui stabilire rapporti con i municipi confinanti, proprio perché all’interno della stessa Milano l’elemento della municipalità è riconosciuto». Un «modello» di città metropolitana, ha affermato Boeri, che permetterebbe di «sostituire l’ente Provincia, con un risparmio di 100 milioni di euro». Si tratterebbe di una «forma di federalismo solidale», ha concordato Boeri con Cacciari: «In questo Milano potrebbe costruire una forma nuova di area metropolitana che rappresenterebbe una innovazione per tutto il Paese».

L'EXPO - Boeri è tornato anche sul tema dell'Esposizione del 2015: «Non sono convinto che la vicenda delle aree Expo sia finita - ha detto -. Per questo continuo a sostenere la localizzazione all’Ortomercato». «L’area Expo è infelice e continuo a pensare che ci troviamo di fronte a un meccanismo incerto e non completamente trasparente per cui grazie a investimenti pubblici due proprietari privati si preparano a costruire più che alla Bicocca su un’area più piccola. Per me si tratta di un meccanismo incerto e non lecito. Purtroppo, per la conoscenza che ho di Expo, non sono convinto che la storia sia finita. Mi auguro che vada tutto bene, ma continuo a sostenere la soluzione dell’Ortomercato, per un’Expo realizzata su suolo pubblico».

Redazione online
03 novembre 2010


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_3/albertini-non-anti-moratti-1804084663423.shtml

L'ex sindaco: «Capisco che non si possa umiliare Letizia». Decisione dopo le primarie

Albertini: non sarò l'anti-Moratti del Pdl

Due ore di faccia a faccia con Berlusconi: «Ma mi sento libero di candidarmi per un terzo polo»

MILANO - Non ha accettato incarichi di partito. E neanche cariche in società pubbliche. Ha lasciato un piccolo spiraglio per quanto riguarda futuri incarichi politici, tipo senatore della Repubblica. E ha assicurato che non sarà un «concorrente della Moratti». Ma con un'aggiunta illuminante che provoca timori e tremori nel partito del premier: «Non sono concorrente della Moratti come candidato del Pdl».
Gabriele Albertini, dopo due ore di vertice ad Arcore con Silvio Berlusconi e Bruno Ermolli, lascia aperte tutte le porte sul suo futuro di candidato sindaco per un terzo polo con Fli e Udc. «Sto riflettendo - attacca l'ex sindaco -. Esco contento dall'incontro perché è stato molto cordiale e soprattutto ho apprezzato che Berlusconi, con grande tatto e con grande stile, non mi abbai chiesto nulla di una mia possibile candidatura nel campo di Agramante. Si è rispettata la mia legittimità di uomo libero di poter riflettere su ciò che voglio fare, senza pressioni e senza minacce».

Una riflessione che durerà fino al giorno delle primarie del centrosinistra. Se dovesse vincere Giuliano Pisapia, candidato della sinistra, Albertini è sicuro che si aprirà un varco. E a quel punto il Pd dovrà decidere se puntare tutto sul candidato della sinistra o accettare in casa un «papa straniero». Anzi, come piace dire allo staff dell'ex sindaco, «un curato straniero». Massimo Cacciari approva: «Albertini può fare benissimo il candidato sindaco a Milano». Anche se l'attore Luca Barbareschi lancia la sua autocandidatura: «Se Fini mi dà l'ok sono pronto a fare il sindaco di Milano».
Due ore. Dove Albertini ha illustrato a Berlusconi quali sono i limiti del Pdl. Usando una citazione di Machiavelli: «I principi devono fuggire come la peste gli adulatori e per difendersene eleggano uomini savi con dare solo a quelli libero arbitrio a parlargli la verità». Come dire, dentro al Pdl ci sono troppi adulatori e troppi pretoriani. Critiche che Albertini ripete da mesi insistendo sulla bontà delle proposte di Fini sul codice etico, l'elezione non per nomina e il dialogo interno.

Il tema cruciale è Milano: «Ho spiegato al premier - continua Albertini - che qualcuno ha in mente situazioni alternative. Non sono proposte mie. Capisco perfettamente che non si possa umiliare il sindaco uscente escludendolo dalla ricandidatura, sia per il suo nome, sia per la sua generosa offerta di finanziare la campagna elettorale. E poi in un momento politico così difficile sarebbe sbagliato inimicarsi una famiglia così potente anche se la sua popolarità è al di sotto della lista». E qui arriva la frase fatidica: «Non sono un concorrente della Moratti come candidato sindaco del Pdl. Lo escludo. E anche se ipoteticamente ci fosse l'idea di offrire alla Moratti un'alternativa onorevole, sarei l'ultima persona a cui pensare, perché sarebbe una doppia umiliazione».

A quel punto il premier ha chiesto ad Albertini se avesse aspirazioni all'interno del partito. L'ex sindaco ha gentilmente rifiutato. «Mi sono iscritto una sola volta a un partito, ma prima sono sempre stato indipendente». Poi si è parlato di cariche in società pubbliche. «All'inizio dell'anno ho ricevuto l'invito a diventare il presidente di Mm. Ho rifiutato perché sono contro i doppi incarichi. Sostanzialmente considero un comportamento inopportuno l'accettare un incarico in un'azienda pubblica. Diverso è il discorso in un'azienda privata...». Incarichi politici? Berlusconi avrebbe promesso ad Albertini un posto di senatore nella prossima legislatura. «Sono contento che si pensi a me - avrebbe risposto Albertini - ma adesso devo riflettere». Conclusione: incontro positivo, ma liberi tutti.

Maurizio Giannattasio
03 novembre 2010


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_3/boeri-videochat-1804089250170.shtml


Aree Expo: non convinto che la vicenda sia finita. L'Ortomercato resta un'ipotesi

Boeri: «Un ruolo fondamentale nella città per tutta la squadra delle primarie»

In videochat: «Con me sindaco, Onida si occuperebbe di trasparenza, Pisapia di lavoro, Sacerdoti di ambiente»

(la discussione "Corriere della Sera: video chat con i candidati alle primarie")

MILANO -
Un «ruolo fondamentale» per Valerio Onida, Giuliano Pisapia e Michele Sacerdoti governo cittadino nel caso fosse eletto sindaco. Lo assicura Stefano Boeri, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra, in programma il prossimo 14 novembre, nel corso della videochat al Corriere della Sera, che sta dando la parola ai quattro sfidanti. Intervistato da Elisabetta Soglio - che gli ha porto le più interessanti e insistite tra le centinaia di domande dei lettori giunte in redazione via mail - ha auspicato dopo la «marcatura a uomo» per le primarie «un gioco a zona, a tutto campo» insieme ai suoi competitor dopo la consultazione del 14 novembre. E ha sottolineato come nel caso di vittoria alle comunali, i tre sfidanti avranno ruoli fondamentali. In particolare, Onida avrebbe un ruolo sui temi della trasparenza e del rinnovo dell'amministrazione, Giuliano Pisapia su quelli dei diritti dei lavoratori e Sacerdoti su quelli ambientali.


INDIPENDENZA -
Boeri, milanesissimo, 53 anni, due figli, architetto urbanista di fama internazionale, docente al Politecnico e ad Harvard, ha affrontato per prima la domanda più scomoda: la sua indipendenza dai possibili conflitti di interessi e le relazioni «pericolose» con immobiliaristi, costruttori, proprietari terrieri. Ha lavorato a progetti di grande respiro, anche con la giunta di centrodestra, dal Cerba al recupero delle cascine e del quartiere isola, dal Metrobosco al masterplan dell'Expo. «Ma mai - assicura - mi sono sentito condizionato. Ho difeso le mie idee anche contro la committenza - dice -. E porto con me quello che ho capito e imparato di come funzionano questi rapporti. Se fossi eletto sindaco saprei bene da che cosa difendermi». Ha anche chiesto a Guido Rossi (giurista e avvocato d'affari, che è stato anche presidente della Consob e ha appoggiato la candidatura di Boeri, ndr) di preparare un decalogo ad hoc, vincolante per sindaco e assessori che definisca le norme di totale trasparenza, proprio per evitare conflitti possibili a chiunque».

LA VICENDA EXPO - A dare il la alla candidatura dell'architetto, la vicenda Expo: «Ho lavorato con entusiasmo a un progetto in cui credo molto. Fino a quando ho capito che si preparava un accordo-truffa». Boeri lo va denunciando da tempo: «l’area Expo è infelice e continuo a pensare che ci troviamo di fronte a un meccanismo incerto e non completamente trasparente per cui grazie a investimenti pubblici due proprietari privati si preparano a costruire più che alla Bicocca su un’area più piccola. Purtroppo, per la conoscenza che ho di Expo, non sono convinto che la storia sia finita. Continuo a sostenere la soluzione dell’Ortomercato, per un’Expo realizzata su suolo pubblico».

GIOVANI, DONNE, «SAGGI» E CITTA'-MONDO - E poi a ruota libera sui temi caldi della campagna. Uno. «Parliamo di scuola pubblica invece che di viadotti, sottopassi, nuove strade. Perché l’infrastruttura da cui ripartire è la scuola, la formazione dei nostri giovani». Due. «Parliamo del ruolo delle donne, per il loro spirito concreto e capace di guardare ai problemi, per questo avrò un cosindaco donna». Tre. «Parliamo anche del ruolo delle persone che hanno superato i sessant’anni e che rappresentano la saggezza della nostra città e che potrebbero entrare a far parte di un albo dei saggi». Stefano Boeri, candidato alle primarie del centrosinistra, è un fiume di idee e proposte. Tifoso interista (ma con fratelli e nipoti milanisti), Boeri crede molto al valore dello sport e ha una grande passione per il calcio: «Proporrò ad Inter e Milan di organizzare un torneo con tutte le comunità etniche per raccontare la città-mondo». Città mondo che dovrà uscire anche dai racconti di Expo, «dall’esposizione di tutte le culture del mondo e dal’orto botanico planetario», di cui proprio Boeri era stato l’ideologo. Boeri pensa poi a una Milano aperta ai giovani, per dare anche a chi se ne è andato in cerca di lavoro la possibilità di tornare: «Bisogna partire da una diversa politica sul mercato dell’affitto a prezzi bassi».

SICUREZZA - L’architetto viene incalzato da molte domande sul tema della sicurezza: «Vivo con turbamento gli appelli alla tolleranza zero, che sono solo la faccia di una medaglia che dall’altra parte ha il nulla». Conferma che domenica ci sarà la festa in via Padova, ma aggiunge: «In tutti i quartieri difficili dove oggi si entra a fatica, dove vincono i racket e gli anziani hanno paura ad uscire di casa proporrò che una volta al mese si tenga aperta una scuola pubblica per far incontrare cittadini e commercianti, vigili di quartiere e operatori sociali per tenere monitorata la situazione. Perché la coesione nel quartiere è la migliore prevenzione». Infine, la promessa: «Comunque vadano le cose, resterò in consiglio comunale a proseguire questo impegno per dare una possibilità nuova a Milano». Giovedì, sempre alle 15, sarà la volta del costituzionalista Valerio Onida.

Redazione online
03 novembre 2010

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