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Inviato da avatar Stefano Vigo il 04-12-2020 alle 18:27

Buonasera a tutti.

Questa è una storia vera accaduta questa mattina al sottoscritto, e ad altre decine di malcapitati utenti (molti dei quali anziani e malfermi), all'ufficio postale 65 di Via Gozzoli. In sostanza dovevo effettuare un paio di veloci operazioni di pagamento allo sportello.

Alle ore 12,35 inizio la lunga fila al gelo che si snodava sinuosa come un serpentone sotto l'ampia copertura delle scale, proseguiva nell'atrio d'ingresso, e poi attesa del proprio turno all'interno (con ovviamente poche persone per norme anti-covid).

Passando i minuti la fila non aveva particolari avanzamenti e anzi tendeva ad allungarsi, ben oltre le scale. Per curiosità mi sono messo a contare le persone e queste erano una cinquantina (oltre a quelle presenti in attesa all'interno della posta, e agli sportelli).

La situazione continuava a peggiorare visto che dall'interno gli utenti che avevano terminato le operazioni uscivano con il contagocce, e quindi il ricambio era lentissimo.

Alle ore 14,01, sono riuscito ad entrare (ben 86 minuti dopo l'inizio della fila...), semicongelato, stanco e pure molto scocciato per questo con gli utenti che rumoreggiavano e protestavano sempre più arrabbiati. A queste lamentele il personale rispondeva che "c'è il cambio turno" (dalle ore 12,35?). In realtà erano in funzione solo 4 sportelli su 12 (ci sono anche 4 box per servizi su appuntamento), che erano di una lentezza terrificante (non so per quale motivo), nell'espletare le operazioni.

Ad un certo momento un altro utente che era riuscito ad arrivare vivo allo sportello, ha iniziato a protestare con il direttore per il servizio con attese assolutamente indegne, e incivili considerando che riguardavano anche persone molto anziane abbandonate al gelo esterno, tanto che si è fatto dare un modulo di reclami per protestare nei confronti dell'azienda.

Quando stava per arrivare finalmente il mio turno un addetto alle poste è passato a distibuire agli stremati presenti un volantino che pubblicizzava la compagnia telefonica postale! Un signore glielo ha ridato subito indietro schifato, il sottoscritto visto il servizio (si fa per dire offerto di quasi 100 minuti di attesa...), si è messo a ridere aggiungendo "per carità"!

Alla fine sono uscito dopo queste due brevi operazioni allo sportello, dopo ben oltre 100 minuti dall'inizio del calvario.

In pratica i Cittadini devono stare attenti al Covid, ma possono congelarsi al gelo e sotto la pioggia in attesa di un servizio postale che non funziona, e lascia in attesa in queste drammatiche condizioni anche persone molto anziane e malferme.

Naturalmente nessuno è mai responsabile di nulla, ne' si attiva per far funzionare gli sportelli aumentandone sensibilmente gli addetti (anche assumendo a tempo determinato), tanto che le file (anche ieri che era giovedì), addirittura partono dal semaforo tra Via Bagarotti, e si snodano sull'ampio marciapiede di fronte alla Posta 65, con decine e decine di persone in attesa al freddo, e per ore!

Siamo sicuri che nel quartiere Baggio e in quelli nuovi adiacenti (Via Prato e Mengoni) oltre a far funzionare quest'ufficio postale, non sia urgente la costruzione di un nuovo Ufficio Postale, vista l'enorme pressione sul 65?

P.S: Palazzo Marino e il Municipio 7 a parte chiacchierare (e spendere cifre consistenti)  su ridicole piste ciclabili, ed altra aria fritta in quantità industriale, cosa ne pensano di questi inaccettabili disservizi, e cosa pensano di fare nel concreto per eliminarli? Com'è possibile che sotto gli imponenti grattacieli, i cittadini delle periferie sono trattati peggio delle bestie, al gelo e in piedi per ore? Non esiste una Protezione Civile che interviene in soccorso con bevande calde,  e riscaldatori per esterni? Le Poste non hanno un Ufficio Mobile da affiancare in Via Gozzoli per velocizzare le operazioni?

 

Milano 4 Dicembre 2020

                                                                                                                            Cordiali Saluti

                                                                                                                           "Stefano Vigo"                                                                                           

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