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Oggi la nostra Stella Polare è il Computer, ma non è fissa
Facendo riferimento alla relazione di Pittella:
2. PARS DESTRUENS: PREGIUDIZI DA SFATARE
…
2.2. UTOPIA = IRREALIZZABILITA’/ IRRAGGIUNGIBILITA’ (cfr.“Stella Polare)
…
3. PARS CONSTRUENS: ANDARE “OLTRE”
….
4.3. CONCLUSIONI
La stella Polare “danzante” dell’utopia genera un’intera costellazione fatta di stelle che si chiamano sogno, desiderio, possibilità, libertà, creatività, speranza e responsabilità. Una costellazione che sta a noi mantenere viva e luminosa, una costellazione che di rimando ci illumina ed orienta il cammino e ci ricorda che un mondo migliore, un mondo più bello e più giusto è possibile.
Nell'incontro ho segnalato come il Computer funga ormai da Stella Polare, per aiutare a fare il punto sulle situazioni e indicare le possibili direzioni per affrontarle.
In particolare, quando lo sviluppo della stessa tecnologia ha ingenerato il rischio combinato disposto - nucleare e climatico - di estinzione dell’umanità, solo un uso virtuoso del Computer può fare da pharmakon, che vuol dire “rimedio, medicina”, oltre che “veleno”.
La proposta allegata rivisita le classiche utopie del pacifismo e del disarmo tra popolazioni e del giusto sfruttamento e ripartizione delle risorse naturali ed artificiali sul pianeta, alla luce della nuove capacità diagnostiche, gestionali e predittive delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Capacità necessarie, per curare i problemi globali che ci affliggono, ma non sufficienti, perché ogni innovazione tecnologica, es. parola>scrittura>stampa>computer, non è mai puramente tecnica, ma socio-tecnica (*), quindi tanto complessa da non determinare gli effetti.
(*) Parafrasando Gaber “non ha senso il computer in sé, quanto il computer in te”
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