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A PROPOSITO DELLA QUESTIONE-STADIO
Ieri sera il Consiglio comunale ha approvato un Ordine del Giorno sul progetto-stadio. E' la seconda volta che accade, dal 2019 ad oggi. Nel precedente documento, votato nel 2019, il Consiglio aveva indicato 16 obiettivi, due dei quali di importanza strategica: 1) non abbattere lo stadio Meazza, 2) ridurre la durata della concessione dell'impianto alle squadre "per renderla coerente con gli interessi economico-finanziari del Comune".
L'Ordine del Giorno approvato ieri dall'aula fa tabula rasa di questi due obiettivi, accettando l'abbattimento del Meazza e la realizzazione di un nuovo impianto affidato in concessione per 90 anni.
Eppure durante il recente Dibattito Pubblico era emerso che la demolizione del Meazza avrebbe un impatto ambientale, in termini di emissioni di anidride carbonica, tale da azzerare in un sol colpo le riduzioni di emissioni di CO ottenute a Milano negli ultimi 15 anni, impedendo il raggiungimento degli obiettivi previsti entro il 2030 dal nostro Piano Aria Clima (che ho votato convintamente). Inoltre esistono proposte di riqualificazione dello stadio Meazza (nessuno mette in discussione la necessità di migliorare e arricchire di funzioni l'attuale stadio) che dimezzerebbero i costi, economici e ambientali, rispetto alla demolizione e costruzione di un nuovo impianto. Proposte ignorate, non sottoposte ad alcuna verifica. Tabula rasa.
Anche per questo, non riuscendo a individuare un "interesse pubblico" prevalente, il voto mio e di altri consiglieri di maggioranza è stato contrario: la politica che afferma valori e obiettivi chiari, ma poi nelle scelte concrete li contraddice, è una politica che allontana da sè i cittadini.
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