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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 08-11-2010 alle 10:52

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_8/fli-corriamo-da-soli-1804119143805.shtml

Per l'ex sindaco Gabriele Albertini, trattative ancora aperte

Fli: «Ora siamo pronti a correre da soli»

Dopo l'intervento di Fini, Manfredi Palmeri lancia la mobilitazione: «Sottoscrizioni online e gazebo per strada»

MILANO -
Dopo l'intervento di Gianfranco Fini, gli esponenti di Fli a Milano confermano con maggiore convinzione la propria linea: «Se il rapporto con il Pdl e la Lega si chiude a livello di governo difficilmente a Milano si potrebbe immaginare una situazione invariata, che potrebbe significare correre autonomamente anche per le comunali», spiega l'assessore Giampaolo Landi di Chiavenna. Il problema non è solo quello della ipotetica costruzione di un terzo polo e l'altra sera, i milanesi passati a Fli si sono riuniti per discutere delle prospettive locali. Landi insiste: «Al di là del terzo polo, se salta tutto il meccanismo del centrodestra, non è infatti da escludere che Futuro e Libertà si presenti alle comunali da solo».

Il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri lancia la mobilitazione generale: «Non solo svilupperemo attività di promozione della sottoscrizione online, ma siamo pronti ad incontrare i milanesi in strada e nei gazebo per trasmettere il nostro entusiasmo e per fare sottoscrivere il documento».

Gabriele Albertini continua a non esporsi. Si limita, commentando l'intervento del presidente Fini, a ribadire che «è necessario modificare la legge elettorale per consentire agli elettori di scegliere chi mandare al parlamento. So che questa norma - aggiunge - non piace al Pdl, ma credo che sia indispensabile costringere chi vuole assumere un incarico politico a garantirsi almeno un consenso, perché sono i voti la base della democrazia». Il resto è trattativa.

E.So.
08 novembre 2010


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_8/fo-sostiene-pisapia-1804119143766.shtml

Verso il voto

Fo sostiene Pisapia: «Oggi l'aria è cambiata». La tre giorni di Onida

Il premio Nobel «Rispetto a 5 anni fa, c'è più partecipazione e attenzione da parte della gente»

MILANO -
Arriva anche il peso del premio Nobel per la Letteratura Dario Fo sulla bilancia del candidato Giuliano Pisapia, già rafforzato sabato dalla visita con bagno di folla del leader di Sinistra e libertà Nichi Vendola. Ieri la spinta ufficiale dello scrittore-drammaturgo, al circolo Arci di via Bellezza: «Buttati Giuliano - ha passato il testimone Fo, in corsa come sindaco alle scorse elezioni - tu sei più fortunato di me, perché a differenza di cinque anni fa l'aria è cambiata, c'è più attenzione e partecipazione fra la gente». Stoccata al Pd, che allora lo costrinse, accusa Fo, all'«isolamento», imponendo «un funzionario di polizia legato ai poteri forti» (l'ex prefetto Bruno Ferrante). Affondo sullo sfidante Stefano Boeri: «L'architetto io lo conosco. La sua candidatura non è stata discussa, l'hanno imposta e hanno detto "votate lui". E allora non ci dobbiamo stupire se poi tutto va a schifio». Ma soprattutto un incoraggiamento: «Dovrai pedalare come un pazzo - dice Fo a Pisapia - perché Milano è una città grigia, negativa e piena di problemi, dallo smog ai tanti che non hanno una casa». «Se sono più fortunato - gli risponde l'avvocato - è perché tu hai fatto la battaglia la volta scorsa».

Per il candidato Valerio Onida una tre giorni (da sabato a lunedì) dedicata all'ascolto di «cittadini impegnati nella vita quotidiana della nostra città, sui temi famiglia, scuola, giovani». E una domenica di «resistenza». Domenica all'incontro promosso dall'Associazione nazionale partigiani all'Isola ha parlato della «Casa della Memoria, che dovrebbe ospitare l'Anpi e altre associazioni cittadine sfrattate dal Comune dalle proprie sedi storiche»: «Deve trovare la sua degna collocazione - ha detto il presidente emerito della Corte Costituzionale -, ma non negli spazi destinati al Community Center già progettato al servizio del quartiere. Deve essere respinto il tentativo dell'amministrazione - è la linea di Onida - di mettere in competizione fra loro o di sovrapporre due progetti diversi, rispondenti uno ad un dovere dell'intera città, l'altro all'intento di risarcire, in piccola parte, un quartiere storico su cui si è abbattuto, sconvolgendolo, il progetto edilizio Garibaldi-Repubblica».

A. Cop.
08 novembre 2010


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_8/boeri-ospita-citta-multietnica-1804119143779.shtml

In 7 mila alla festa del candidato alle primarie. «Superiamo gli steccati»

Boeri ospita la città multietnica
«Basta con la politica della paura»

La tavolata in via Padova. «Qui c'è già l'integrazione»

MILANO -
Di tutti i colori, di tutti i sapori. La Milano multietnica c'è già. Ed è raccolta intorno a un lungo tavolo in mezzo a via Padova, dove pranzano giovani e anziani, famiglie e coppie di mezza età, etiopi e milanesi, cingalesi e pugliesi, cinesi e brianzoli, nordafricani e veneti. Una grande festa, quella voluta da Stefano Boeri, candidato sindaco alle primarie, che gira sotto i tendoni con un grembiulone blu dove campeggia la scritta C'è posto per tutti alla tavola del Mondo.
Milleduecento posti a sedere, un centinaio di volontari che fanno i miracoli, cinquemila piatti cucinati in una situazione di allegro caos e settemila persone, dicono gli organizzatori, che scelgono fra trenta specialità di 13 nazioni diverse: «Il menù ecuadoriano si sta mescolando a quello eritreo», annuncia una delle volontarie. Boeri si attacca ad un megafono: «Dovete avere pazienza, qui è tutto volontariato e bisogna aspettare un po'». La gente aspetta chiacchierando, fa niente se fuori diluvia e poi il piatto etnico che arriva non è quello che era stato ordinato: «Vi ho messo tanti assaggi, prendete quello che volete», si scusa un'altra delle improvvisate cameriere. Anche questa è festa.

Boeri spiega il suo progetto, riassunto in tanti volantini destinati a tutti i milanesi di origine straniera e tradotto in inglese, francese, spagnolo, rumeno, arabo, cinese. «Sono felice - spiega raggiante - perché questa è la Milano che vogliamo e questo è come immaginiamo l'Expo. Stiamo raccontando una città che già esiste e che può diventare capitale del mondo». Poi, affonda: «L'identità di Milano non può essere decisa da qualcuno che sta a Roma e non ha senso parlare di Padania, un territorio che non ha legittimità». Da Milano Padania a Milano Mondo, è lo slogan che rimbalza da una parte all'altra di questo tratto di via Padova gioiosamente occupato. Anche perché i dati parlano chiaro: «Il 16,5 per cento dei cittadini milanesi - ricorda Boeri - sono italiani e l'integrazione esiste già: il problema è superare la politica della paura imposta dalla nostra classe dirigente, così cupa».

Lo dice anche Ibrahim Cisse, presidente dell'Associazione dei senegalesi: «Qualcuno a Milano non vuole vedere una realtà che già esiste e che è ben rappresentata sotto questo tendone. Oggi qui mi sento come in un quartiere di Parigi o di Londra, questa è la Milano internazionale che vogliamo tutti». Così Michel Kaoffi, della comunità del Benin e membro del Forum Africano: «Milano è capace di accogliere gli stranieri, ma in questi tempi si stanno esasperando le diversità».Più critica Judith Mushi, presidente dell'African Forum in Italia: «Milano non accoglie abbastanza, forse manca una strategia complessiva e stiamo dando una mano a Boeri proprio perché vogliamo con lui superare questa fase di transizione e costruire una Milano più moderna». «Ci sono ancora troppi steccati - conclude Seble Woldeghiorghis, del Comitato Primo marzo - e Milano deve prendere coscienza di essere già internazionale. Con Boeri possiamo farcela».

Elisabetta Soglio
08 novembre 2010


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_novembre_8/domenica-giornata-politica-1804124889806.shtml

Gli Appuntamenti al teatro Nuovo, nei gazebo del Pd e alla torre dell'ex Carlo Erba

La politica scalda i motori: domenica il centrosinistra al voto e la kermesse Pdl

Per incoronare la Moratti. Onida: cinque idee-guida per la città. Pisapia alla manifestazione degli immigrati

MILANO -
Sarà una «domenica politica» quella del 14 novembre: da una parte le primarie del Pd, con i candidati Stefano Boeri, Giuliano Pisapia, Valerio Onida e Michele Sacerdoti in attesa del responso per incoronare il candidato anti-Moratti. Dall'altra il centrodestra che ha annunciato una grande manifestazione al Teatro Nuovo, proprio in concomitanza con l'apertura delle urne del centrosinistra. Protagonista della kermesse del Pdl sarà Letizia Moratti, il sindaco uscente e ricandidato che presenterà insieme a ministri ed esponenti del suo partito i lavori compiuti in questi cinque anni a Palazzo Marino e le promesse per gli eventuali successivi cinque anni. Un inizio di campagna elettorale «al buio», perchè proprio nelle stesse ore il centrosinistra milanese esprimerà attraverso le primarie il nome dello sfidante per la poltrona di sindaco. Secondo il vice coordinatore del Pdl lombardo Massimo Corsaro, che ha partecipato a un vertice a Palazzo Isimbardi insieme ai leader locali del partito, «la concomitanza con le primarie non sarà certo un ostacolo alla nostra manifestazione: dubito - ha fatto notare - che ci saranno le file ai gazebo, e in ogni caso chi sarà in fila ai gazebo per le primarie non sarebbe comunque venuto da noi».

PRIMARIE CENTROSINISTRA: LE IDEE DI ONIDA - E mentre è entrata nel rush finale la corsa dei candidati alle primarie del centosinistra, Valerio Onida propone ai cittadini «cinque idee-guida per il futuro di Milano». La prima idea è di «conquistare il Green Capital Award della Commissione europea in cinque anni». «Milano può diventare la Capitale Verde Europea nel 2015, come Stoccolma nel 2010 e Amburgo nel 2011», ha dichiarato Onida che ha poi continuato: «Possiamo fare dell’Expo, piuttosto che un evento che dura una stagione, un'occasione di trasformazione della vita dei suoi abitanti: aria più pulita, minore congestione del traffico, più spazi verdi. In concreto questo vuol dire: riduzione dell’emissione di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2015, in anticipo rispetto alla scadenza fissata dall’Unione Europea; spostamento del traffico dalle 4 ruote ai pedali, promuovendo e favorendo la "ciclabilità" di Milano e la sicurezza degli "utenti deboli" della strada: estendere il servizio Bikemi alla periferia (una postazione ad ogni stazione MM). Rivedere la viabilità in funzione della bici; tutelare i pedoni, e abbattere ovunque possibile le barriere architettoniche. Coinvolgimento dei privati nella realizzazione di progetti di ecosostenibilità: tutti i progetti con rilevanza pubblica, potranno fregiarsi di un bollino verde comunale "Per Milano Capitale Verde Europea 2015", se indicheranno i benefici in termini di riduzione dell’inquinamento e dell’emissione dei gas serra. Allo stesso tempo verrà garantita una corsia preferenziale nel caso che siano previste concessioni o autorizzazioni comunali per i progetti che eccederanno l’obiettivo della riduzione dei gas serra fissati dal Comune. Teleriscaldamento, sostituzione di impianti di riscaldamento con altri a maggiore efficienza energetica, a partire da quelli degli edifici comunali. Progetti che si autofinanziano attraverso i risparmi. Aumento delle aree verdi e coinvolgimento delle comunità locali nella manutenzione ed animazione degli spazi pubblici».

PISAPIA E LA MANIFESTAZIONE DEGLI IMMIGRATI - Giuliano Pisapia, un altro dei concorrenti per la scelta del sindaco del centrosinistra, invita agli altri candidati ad aderire alla manifestazione promossa, sempre per domenica 14, a sostegno della protesta degli immigrati sulla torre della ex carlo Erba. «Considero questa manifestazione - ha detto Pisapia - un momento significativo ed importante per sottolineare l'unità di tutte le forze di centro sinistra e di tutti i candidati contro la politica antimmigrati condotta a Milano dal Sindaco Moratti e a livello nazionale da Berlusconi». Pisapia ha rivolto la sua solidarietà anche agli immigrati sulla gru a Brescia definendo "folle e vergognoso" lo sgombero del presidio stamattina lunedì mattina. «Non è accettabile che una pacifica protesta si risolva con l'uso della forza - ha detto - Io sono dalla parte di questi ragazzi e con tutti quelli che non vedono riconosciuti i propri diritti in Italia e a Milano». «Ritengo sia inoltre tempo per gli extracomunitari residenti in Italia - ha concluso - la loro partecipazione alle elezioni amministrative. Quando sarò sindaco, Milano tornerà a essere la città dei diritti. E nessuno dovrà più arrampicarsi sulle ciminiere».

BOERI: CINQUE PROPOSTE PER LE DONNE - Stefano Boeri punta sull'universo femminile e vorrebbe candidare Milano per la Conferenza Mondiale dell'Onu del 2015 sulla donna. L'architetto presenta cinque proposte «in rosa»: una co-sindaca e una suddivisione in 50/50 donne-uomini a ogni livello; il lavoro basato sulla flessibilità, nuove tecnologie, formazione e microcredito per le imprese femminili; piu nidi ma anche soluzioni su "misura" e nuovi orari per la città. E ancora: il corpo delle donne non è una merce: no quindi a tv e pubblicità degradanti, sì a leggi e campagne antistereotipi e sostegno ai centri antiviolenza». Tema, questo condiviso anche da Pisapia: «Come futuro sindaco di Milano istituirò un'Authority municipale contro la mercificazione del corpo delle donne nelle immagini pubblicitarie»

Redazione online
08 novembre 2010(ultima modifica: 09 novembre 2010)


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/08/news/sacerdoti_sono_il_pi_competente_fra_i_quattro_candidati_alle_primarie-8897551/

VERSO LE PRIMARIE

Sacerdoti: "Sono il più competente fra i quattro candidati alle primarie"

L'ambientalista ha fatto campagna elettorale con 1.500 euro e girando la città in bicicletta
"Mi sono presentato per togliere voti a Boeri, che lavorava per Ligresti: se vince, mi ritiro"
di STEFANO ROSSI

Michele Sacerdoti, lei è il candidato ambientalista. Quello con meno soldi e meno preferenze nei sondaggi. Come sta passando l’ultima settimana di campagna elettorale?
«Volantinando, facendo interviste. Non so quanti chilometri ho fatto in bicicletta. Non posso fare tavolate in piazza, perciò gli extracomunitari li contatto nei call center, nei luoghi etnici: il ristorante eritreo, il negozio indiano».

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Riassumiamo le priorità del suo programma.
«Primo, l’attuazione dei cinque referendum ambientalisti, con l’ampliamento di Ecopass. Poi l’urbanistica, con la radicale trasformazione del Pgt. E ancora: integrazione degli immigrati come nuovi milanesi, piste ciclabili, campi gioco per i bambini, investimenti su mezzi pubblici, corsie riservate, car sharing per diminuire il numero di auto circolanti».

Ammesso che lei fosse sindaco, dove troverebbe i soldi?
«Risparmi per 11 milioni nelle consulenze comunali. Aumento dell’Ici sulle case sfitte dal 4 al 9 per mille, per un incasso di almeno 18 milioni. Introduzione di un’addizionale comunale Irpef al 5 per mille, per 120 milioni. Aumento degli estimi catastali nel centro storico. Aumento della monetizzazione degli standard urbanistici, i soldi che le imprese edili pagano quando non c’è spazio per la quota a servizi (44 mq per abitante) prevista dalla legge per i nuovi insediamenti. Fra Citylife e Porta Nuova, la cui monetizzazione è stata calcolata a cifre risibili, si recupererebbero rispettivamente 160 e 100 milioni».

Perché dovrebbero votarla?
«Ho vent’anni di esperienza di vicende di Comune, di lavoro con i comitati, di presenza nei Consigli di aona. Le cose le so, non ho bisogno di uno staff che me le spieghi. Se vincessi le primarie avrei tempo per farmi conoscere e l’appoggio dei partiti».

Ma lei non le vince, le primarie.
«Intanto nei sondaggi ho quasi preso Onida, il 4 per cento contro il suo 5. Magari lo supero e arrivo al 78, chissà».

Anche se ci riuscisse, ne valeva la pena?
«Sì. Volevo introdurre ambiente e urbanistica fra gli argomenti della campagna elettorale e portare via voti a Boeri, che ha lavorato per la Hines di Manfredi Catella e per Ligresti. In più, insiste a dire che è il candidato dei Verdi, che invece hanno lasciato libertà di scelta».

Vuol dire che se vince Boeri non lo sosterrà dopo le primarie?
«Per Pisapia potrei fare campagna. Se vince Boeri mi ritiro a vita privata».

Arriverebbe a preferire un sindaco di centrodestra?
«Beh, l’ambientalismo è trasversale. Però la Moratti sotto questo aspetto non è stata un buon sindaco. E tanto meno Albertini. Progetti come CityLife e Porta Nuova e i parcheggi sotterranei nascono con lui».

Lei è stato consigliere di zona, candidato in Provincia, due volte le primarie per il sindaco. L’accusano di protagonismo.
«A parte le primarie, le altre volte me lo hanno chiesto i Verdi. Anche alle regionali, lì sono stato io a dire di no. Al Parini ho fatto la prima campagna elettorale per l’associazione studentesca a 15 anni, a 18 la prima occupazione del liceo. Era il ‘68, l’impegno civico mi è entrato nel sangue».

Il momento più bello della campagna elettorale?
«Due. L’incontro con l’associazione Undici metri, una serata molto simpatica perché finalmente c’erano dei giovani, che non si sono visti spesso. E il confronto fra noi quattro candidati e i precari alla Casa della Cultura. Facevano domande difficili, è stato un bel match».

Quanto ha speso finora?
«Arriverò a 1.500 euro con i 500 che mi ha chiesto la Camera del lavoro per affittarmi il salone Di Vittorio per un evento che faccio venerdì con gli extracomunitari».

In famiglia saranno contenti del fatto che ha speso poco.
«Gli altri tre candidati vantano redditi ben più alti del mio. Ma lo stress in casa è stato parecchio. Con mia moglie e mio figlio ci spartiamo tutte le incombenze: fare la spesa, cucinare, pulire. Ho dovuto assolvere le corvée casalinghe e insieme andare a volantinare. Per dire, ho tirato a lucido il salotto».

(08 novembre 2010)

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