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Aggiornamento al 10.05.2023
Nessuna risposta scritta dai referenti storici associazioni di advocacy e rappresentanza rispetto al bando di appalto e a quanto messo in atto.
Al telefono circa due settimane fa, è stata assicurata comunque una presenza per tutti, senza mai specificare e rimanendo sul piano burocratico (lettere, email assistenza tecnica per fare delle richieste a Comune e/o Regione). Sicuramente l'associazione è impegnata nella promozione di eventi accademici e culturali, di alto profilo, di formazione e militanza politica.
Ma le azioni a terra, nella micro-progettazione ci sfuggono e non si lasciano osservare.
Del confronto richiesto non si ė dunque potuto sapete nulla, ad oggi: non è mai stata considerata priorità e storicamente rimandato alle calende greche.
D'altro canto, dai riscontri a terra, all'atto pratico, continuano le segnalazioni telefoniche e whatsapp con richieste di assistenza da parte di vari nuclei, nonostante abbia chiuso le comunicazioni rimandando a Comune e Comunità di Sant’Egidio di Milano.
Qualcosa si ricostruisce a stento dalle narrazioni lacunose degli assistiti quanto operato dall'Associazione in questi anni.
In questa situazione incerta e nebulosa non si riesce a discernere tra bisogni reali e bisogni di vicinanza, semplice ascolto e orientamento ai servizi, delle persone che cercano di contattarmi e che forse soffrono di solitudine e smarrimento.
Come anticipato, nemmeno io ho tutte le risposte e li rimando al mittente con la speranza che trovino la forza e la fiducia nelle istituzioni, rimanendo dentro a un progetto faticoso, ma liberante.
Per sopraggiunta impossibilitá fisica e umana di assistenza (peraltro comunque parziale e insufficiente senza la supervisione e il confronto periodico con il Comune su ciò che ė opportuno e giusto operare), non rispondo alle segnalazioni, ma le restituisco qui in attesa che si definisca la sede opportuna per affrontare la questione.
Sarebbe, a mio parere, utile e proficuo fare rete e integrare le risorse mancanti, far interagire con figure professionali del Terzo Settore in grado di dire concretamente quali siano gli aiuti a sostegno delle famiglie, per impedire e prevenire le ricadute. Sarebbe ideologico attribuire alle sole istituzioni comunali e scolastiche tale compito, che interpella e sollecita tutta la Comunità educante a reagire in modo coeso, in ottica sistemica e senza assistenzislismi ad interim, laddove ė possibile promuovere l'autonomia ed empowerment.
Ribadisco la necessità di fare chiarezza sul contributo cruciale delle associazioni, in ordine alla mediazione linguistico-culturale: se trattasi di volontari occasionali, con poche risorse umane e disponibilità, quasi sempre da remoto, senza competenze specifiche e multidisciplinari nè percorsi strutturati, è chiaro che, per quanto apprezzabile sia la presenza sulla carta e il sostegno morale di ascolto e supporto tecnico nelle comunicazioni, non può certo bastare per oltre 100 persone / 30 nuclei famigliari circa....
Dal webinar e da tutte le occasioni pubbliche, ritengo sia molto chiaro invece l'impegno profuso dal Comune da maggio 2022 ad oggi: pertanto ho ritenuto in coscienza che unica indicazione corretta per le famiglie sia inviarli sempre ai Servizi Sociali dei rispettivi Municipi di competenza 4-5-6-7-8 e sollecitare le risposte delle associazioni coinvolte attraverso un'azione sistematica e costante di richiamo, tale da sollecitare la cittadinanza attiva sull'importanza in questi casi della trasparenza, di una rendicontazione puntuale, circoscritta e precisa, nello spirito di una mutua collaborazione, aprendosi ad una comunicazione chiara ed efficace, per trovare insieme le soluzioni, di volta in volta, caso per caso.
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