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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 09-11-2010 alle 11:09

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/08/news/sacerdoti_sono_il_pi_competente_fra_i_quattro_candidati_alle_primarie-8897551/

VERSO LE PRIMARIE

Sacerdoti: "Sono il più competente fra i quattro candidati alle primarie"

L'ambientalista ha fatto campagna elettorale con 1.500 euro e girando la città in bicicletta
"Mi sono presentato per togliere voti a Boeri, che lavorava per Ligresti: se vince, mi ritiro"
di STEFANO ROSSI

Michele Sacerdoti, lei è il candidato ambientalista. Quello con meno soldi e meno preferenze nei sondaggi. Come sta passando l’ultima settimana di campagna elettorale?
«Volantinando, facendo interviste. Non so quanti chilometri ho fatto in bicicletta. Non posso fare tavolate in piazza, perciò gli extracomunitari li contatto nei call center, nei luoghi etnici: il ristorante eritreo, il negozio indiano».

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Riassumiamo le priorità del suo programma.
«Primo, l’attuazione dei cinque referendum ambientalisti, con l’ampliamento di Ecopass. Poi l’urbanistica, con la radicale trasformazione del Pgt. E ancora: integrazione degli immigrati come nuovi milanesi, piste ciclabili, campi gioco per i bambini, investimenti su mezzi pubblici, corsie riservate, car sharing per diminuire il numero di auto circolanti».

Ammesso che lei fosse sindaco, dove troverebbe i soldi?
«Risparmi per 11 milioni nelle consulenze comunali. Aumento dell’Ici sulle case sfitte dal 4 al 9 per mille, per un incasso di almeno 18 milioni. Introduzione di un’addizionale comunale Irpef al 5 per mille, per 120 milioni. Aumento degli estimi catastali nel centro storico. Aumento della monetizzazione degli standard urbanistici, i soldi che le imprese edili pagano quando non c’è spazio per la quota a servizi (44 mq per abitante) prevista dalla legge per i nuovi insediamenti. Fra Citylife e Porta Nuova, la cui monetizzazione è stata calcolata a cifre risibili, si recupererebbero rispettivamente 160 e 100 milioni».

Perché dovrebbero votarla?
«Ho vent’anni di esperienza di vicende di Comune, di lavoro con i comitati, di presenza nei Consigli di aona. Le cose le so, non ho bisogno di uno staff che me le spieghi. Se vincessi le primarie avrei tempo per farmi conoscere e l’appoggio dei partiti».

Ma lei non le vince, le primarie.
«Intanto nei sondaggi ho quasi preso Onida, il 4 per cento contro il suo 5. Magari lo supero e arrivo al 78, chissà».

Anche se ci riuscisse, ne valeva la pena?
«Sì. Volevo introdurre ambiente e urbanistica fra gli argomenti della campagna elettorale e portare via voti a Boeri, che ha lavorato per la Hines di Manfredi Catella e per Ligresti. In più, insiste a dire che è il candidato dei Verdi, che invece hanno lasciato libertà di scelta».

Vuol dire che se vince Boeri non lo sosterrà dopo le primarie?
«Per Pisapia potrei fare campagna. Se vince Boeri mi ritiro a vita privata».

Arriverebbe a preferire un sindaco di centrodestra?
«Beh, l’ambientalismo è trasversale. Però la Moratti sotto questo aspetto non è stata un buon sindaco. E tanto meno Albertini. Progetti come CityLife e Porta Nuova e i parcheggi sotterranei nascono con lui».

Lei è stato consigliere di zona, candidato in Provincia, due volte le primarie per il sindaco. L’accusano di protagonismo.
«A parte le primarie, le altre volte me lo hanno chiesto i Verdi. Anche alle regionali, lì sono stato io a dire di no. Al Parini ho fatto la prima campagna elettorale per l’associazione studentesca a 15 anni, a 18 la prima occupazione del liceo. Era il ‘68, l’impegno civico mi è entrato nel sangue».

Il momento più bello della campagna elettorale?
«Due. L’incontro con l’associazione Undici metri, una serata molto simpatica perché finalmente c’erano dei giovani, che non si sono visti spesso. E il confronto fra noi quattro candidati e i precari alla Casa della Cultura. Facevano domande difficili, è stato un bel match».

Quanto ha speso finora?
«Arriverò a 1.500 euro con i 500 che mi ha chiesto la Camera del lavoro per affittarmi il salone Di Vittorio per un evento che faccio venerdì con gli extracomunitari».

In famiglia saranno contenti del fatto che ha speso poco.
«Gli altri tre candidati vantano redditi ben più alti del mio. Ma lo stress in casa è stato parecchio. Con mia moglie e mio figlio ci spartiamo tutte le incombenze: fare la spesa, cucinare, pulire. Ho dovuto assolvere le corvée casalinghe e insieme andare a volantinare. Per dire, ho tirato a lucido il salotto».

(08 novembre 2010)

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