Rispondi a:

Inviato da avatar Attilio Paparazzo il 29-02-2024 alle 14:36

La tesi esposta da Luca Vettorello è stata chiara ed esauriente: c'è una distanza incommensurabile tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, soltanto quella umana è connotata di coscienza e autocoscienza. L'AI può sopravanzare quella umana in infiniti campi, ma non sarà mai VIVA perché non ha vita autonoma. Sulla parte finale del suo intervento mi è sembrato eccessivamente preoccupato di affermare questo punto come per intendere che la "Creazione" è cosa divina e non tecnica, non compete all'uomo.

Questo punto l'avrei dato per scontato, creazionismo o evoluzionismo che sia, avrei voluto invece valutare quanto vasto e profondo potrà essere il contributo dell'AI nel sostituire il lavoro umano, a soddisfare bisogni e a crearne sempre di nuovi. Lo sviluppo scientifico e tecnico non andrà di pari passo alla nostra immaginazione, la sopravanzerà e quindi cosa comporterà tutto questo? Il lavoro liberato dalla necessità e dal bisogno consentirà di salvaguardare il bisogno di lavoro come autorealizzazione del proprio benessere?

Questo è il terreno della politica e non dell'etica.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".