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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 07-09-2010 alle 12:20

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_settembre_7/onida-candidato-caputo-1703711836104.shtml

Primarie del Pd - un duello con Boeri rischierebbe di favorire il terzo in gara, Pisapia

Il giorno di Onida: io candidato? Vedremo

L'assemblea di «Milano Riparte» potrebbe lanciare il costituzionalista. Caputo si ritira

MILANO - Tutti in attesa del quarto. Anzi, del terzo, visto che il consigliere provinciale, Roberto Caputo ha ritirato la sua partecipazione alle primarie del centrosinistra. Occhi puntati sull'assemblea dell'associazione Milano Riparte, che si svolgerà questa sera all'Umanitaria. Una larga maggioranza dei 92 firmatari del manifesto ha individuato come candidato ideale per le primarie, il costituzionalista Valerio Onida. Il professore non si sbilancia. «Ne parleremo domani (questa sera per chi legge, ndr) in assemblea». L'attesa è forte. E anche una certa preoccupazione nei partiti della coalizione del centrosinistra. A partire dal fatto che non si è ancora capito quale forze politiche andrebbero a sostenere la candidatura di Onida. O meglio, un'idea c'è, ed è più di un'idea: a sposare la discesa in campo del costituzionalista c'è una buona parte dei cattolici del centrosinistra oltre a una parte dell'Udc e dell'Idv. Il che provocherebbe non pochi problemi al Pd. Che ha puntato senza mezzi termini (anche se formalmente manca ancora l'ufficializzazione del Pd) sull'architetto Stefano Boeri.

Un duello tra Onida e Boeri, secondo i dirigenti del Pd, rischierebbe di favorire il terzo candidato delle primarie: l'avvocato Giuliano Pisapia. Da qui il pressing di una parte del Pd perché l'assemblea dei 92, faccia un passo indietro sul nome di Onida. E comunque l'accelerazione dei partiti prima con la discesa in campo di Pisapia e poi con quella di Boeri sembra aver tolto margini di autonomia ad altri tipi di scelta.

Una conseguenza di questo scenario è stata la decisione di Roberto Caputo di ritirarsi dalla corsa delle primarie. La richiesta è arrivata dal segretario provinciale, Roberto Cornelli: «Ieri ho incontrato Roberto Caputo, vicecapogruppo del Pd in Provincia - ha rivelato Cornelli - e gli ho chiesto di fare un passo indietro rispetto alla sua candidatura, rinnovando però il suo impegno a lavorare per la squadra per battere il centrodestra e dare a Milano una nuova opportunità». Immediata la replica di Caputo: «Accolgo l'invito fatto da Cornelli e ritiro la mia disponibilità a candidarmi alle primarie. Con Cornelli abbiamo discusso dei problemi di Milano, affrontando anche alcuni temi a me cari, come un l'idea di un grande progetto sociale per le periferie». A Caputo arrivano i ringraziamenti di Boeri: «Un atto di grande generosità a favore di una candidatura condivisa».

Maurizio Giannattasio
07 settembre 2010


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_settembre_7/boeri-candidato-1703713686346.shtml


Presentazione allo spazio The Hub: «la campagna elettorale sarà un regalo per la città»

Boeri: in campo con una coalizione ampia, dalla sinistra radicale, al Pd, all'Udc

Il candidato alle primarie del centrosinistra: «Voglio cambiare la città partendo da una classe politica nuova»

MILANO -
Una coalizione ampia, dalla sinistra radicale all'Udc, con naturalmente il Pd e l'Idv oltre a una lista civica. Questo l'obiettivo di Stefano Boeri, candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni comunali di primavera per la scelta dell'avversario di Letizia Moratti. «Sono un indipendente ma ho grande rispetto dei partiti. Mi auguro che il Pd, con tutte le sue anime, mi sostenga convintamente - ha detto l'urbanista, presentando la propria candidatura - e che ci sia l'appoggio dell'Idv, della sinistra radicale e anche dell'Udc. Il l mio comunque non è un progetto di schieramento politico, è un progetto di governo della città». «Non mi candido a modificare gli assetti politici e istituzionali di questa città, nè a dare nuovo equilibrio tra maggioranza e opposizione - ha detto Boeri - ma per creare una nuova classe politica per la città e, a partire da questa, cambiare radicalmente la città. Voglio costruire una classe politica nuova, di giovani che non vengano dai partiti, perchè siamo stufi di anni di politica meschina». Boeri ha assicurato che l'innovazione della sua proposta e dei metodi con cui avanzarla si vedrà già nella campagna elettorale, che lui interpreta come un «regalo per la città» e non un bombardamento di dichiarazioni e comunicati stampa. «Faremo una campagna che lasci a Milano qualcosa di concreto - ha detto Boeri - attraverso esperienze nei quartieri, con i giovani, nelle scuole, con i protagonisti della cultura».

INDIPENDENTE - Pur non rivelandone i nomi, Boeri ha assicurato che hanno già aderito al neonato comitato in suo sostegno personalità delle professioni e dell'associazionismo trasversali agli schieramenti e persino estranee al naturale bacino del centro sinistra, e ha rivendicato con forza la sua natura di uomo indipendente dai partiti. Quanto alla possibile candidatura del costituzionalista Valerio Onida alle primarie, a cui si presenterà anche l'avvocato Giuliano Pisapia, Boeri ha affermato di nutrire «una grande stima per Onida, spero che sia al mia fianco e possa dare un grande contributo, se invece deciderà di fare da solo sarò ugualmente felice».

«RIEMPIRE I PALAZZI VUOTI» - Lanciando la sua corsa alle primarie, Boeri ha assicurato che prima di costruire nuovi palazzi, la città ha bisogno di riempire i tanti edifici oggi vuoti. «Prima di costruire nuovi uffici, nuovo terziario, nuovi grandi complessi residenziali - ha affermato l'urbanista - risolviamo il problema dello sfitto».

L'EXPO 2015 - Anche se ha lasciato la consulta architettonica di Expo 2015, Boeri ha rivendicato con orgoglio di aver contribuito alla progettazione del futuro orto botanico che ospiterà l'esposizione universale e ha accusato la classe politica di voler boicottare questo progetto. «Sono fiero di aver lavorato all'Expo - ha detto - anche per il centrodestra e per Letizia Moratti: con i colleghi internazionali abbiamo fato un progetto fortissimo, un orto botanico, che dapprima è stato accolto con grande favore, perché riempiva un vuoto. Ma ora questa classe politica, che non l'ha davvero capito, in questi mesi è impegnata in una corsa frenetica per logorarlo, in un tentativo di spartizione della torta». Boeri ha confermato di credere ancora nel progetto di Expo, liquidando come «pura follia» l'ipotesi di un abbandono del progetto. «Perdere Expo significherebbe perdere la faccia - ha affermato - perdere l'occasione per posizionarci con altre città in una sfida internazionale e porre una bomba nelle relazioni internazionali del nostro Paese. Dunque andiamo avanti».

I CAMPI NOMADI - Nella giornata del nuovo sgombero a Rubattino, Boeri ha anche affrontato il tema dei nomadi. «Non è lo sgombero come quello con i bambini messi al freddo l’anno scorso e non è l’improvvisazione di stamani che aiutano a risolvere i problemi», ha detto Boeri. «Se si confronta il numero di nomadi presenti a Milano con quelli in altre città come Barcellona e Parigi, è imbarazzante che non si sappia risolvere un problema che ha caratteristiche locali. Dobbiamo affrontare la questione luogo per luogo, con politiche articolate: in alcuni casi dare case, in altri aiutare un rimpatrio, scolarizzazione. E’ un gruppo ristretto di persone con cui dobbiamo avere un rapporto di assoluta affermazione della legalità, ma anche di aiuto e sostegno. Ci sono straordinarie forze a Milano per fare questo, associazioni come la Casa della Carità». Per Boeri «bisogna mettersi attorno a un tavolo con la prefettura e le strutture del volontariato e le scuole. Bisogna guardare i problemi in faccia, ascoltare e dare rappresentanza alle persone e i problemi si risolvono. Li risolvono città con 20 milioni di abitanti, e non sappiamo risolverli a Milano, città ricca e piccola. Dov’è la classe politica?».

ECOPASS E MOSCHEA - Tra le proposte lanciate da Boeri c'è anche l'estensione dell'Ecopass «sul modello di quanto accade a Londra» e la costruzione di un grande centro per la cultura islamica che contenga una moschea e una biblioteca. «Ci sono decine di migliaia di musulmani a Milano e la politica ha girato la testa - ha detto Boeri - non vedendo quello che succedeva, magari nei garage o nei sottoscala. È stato così favorito il degrado, e il degrado crea problemi a tutti». Boeri ha anche criticato la politica culturale «perchè è evidente che sono anni che Milano non produce eventi culturali che siano richiesti nel mondo. Ci sono solo versioni di serie B di grandi mostre oltre a sfilate e comparsate nel settore del design che lasciano poco alla città». Boeri infine propone che i consigli di zona si trasformino in veri e propri municipi, con un proprio «sindaco» e capacità di spesa.

Redazione online
07 settembre 2010


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/07/news/comunali_le_primarie_il_14_novembre_boeri_ecco_come_ridisegner_milano-6844102/

VERSO IL VOTO DEL 2011

Comunali, le primarie il 14 novembre
Boeri: "Ecco come ridisegnerò Milano"

Via libera dai partiti del centrosinistra al voto per eleggere lo sfidante per Palazzo Marino
L'archietto ha presentato ufficialmente la candidatura: "Se eletto, lascerò il mio studio"

Si terranno il 14 novembre prossimo le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Milano. E' quanto deciso nella riunione fra i partiti. All'incontro erano presenti Federazione della sinistra, Verdi, Pd, Psi e Sel. Ha partecipato, ma come "spettatore", anche l'Italia dei valori. Le primarie si terranno con un turno unico. Il regolamento sarà definito nei prossimi giorni.

Qualche ora prima, l'architetto e urbanista Stefano Boeri aveva presentato ufficialmente la propria candidatura. Parlando di una Milano "ostile" per i giovani, per gli immigrati, per chi vive nelle periferie e governata "da una classe politica inetta che ha paura di guardare in faccia alla povertà, alla solitudine, alla sofferenza". E' un ritratto impietoso quello tracciato da Boeri sulla sua città e i suoi governanti e che da candidato sindaco intende ribaltare "mettendo in rete i talenti e le energie di cui Milano è colma".

L'architetto ha già chiarito alcuni punti del suo programma: dall'allargamento dell'Ecopass sul modello del ticket antismog di Londra a una politica sulle periferie non incentrata sulla militarizzazione dei quartieri, dal sostegno alla costruzione di un centro per la preghiera e lo studio della cultura islamica, al ripristino del rapporto con Claudio Abbado e Renzo Piano per gli alberi in centro.

Gli assi portanti del programma di Boeri saranno le politiche per la famiglia ("a cui Milano non ha prestato attenzione"), il mondo del commercio ("quello che una parte della sinistra ha sempre considerato un antagonista dovrà essere uno dei nostri alleati") e la riscoperta della dimensione internazionale dell'offerta culturale cittadina. "Sono anni che Milano non produce un evento culturale che abbia senso nel mondo - ha osservato Boeri - e ospita invece versioni di serie B di grandi mostre".

Boeri ha già rinunciato all'incarico nella consulta degli architetti di Expo 2015, ma ha annunciato di essere pronto, se sarà eletto sindaco, a rinunciare completamente alla sua professione di progettista e a rompere ogni legame con lo studio da lui fondato. "Se sarò eletto sindaco - ha affermato Boeri - non sarò più architetto e non avrò più alcun rapporto professionale né di proprietà con il mio studio". Parole, le sue, che replicano a chi ha già sollevato i suoi possibili conflitti di interessi e a coloro che, etichettandolo come un cementificatore amico dei palazzinari, Boeri ha definito come "comprimari rancorosi della sinistra di cui sarebbe bene sbarazzarsi".

Per Boeri la decisione di scendere in politica non significa rinnegare la sua passata carriera professionale, al punto che lo stesso architetto ha rivendicato con onore di aver lavorato, per esempio, alla progettazione del Cerba, il centro biomedico nel Parco Sud voluto dal costruttore Salvatore Ligresti. "Non intendo rinunciare al mio passato - ha tagliato corto Boeri - ho lavorato per Ligresti, per Hines, per Pirelli Re, per Rizzoli, per Morgan Stanley. Ma ora ho cambiato vita.

(07 settembre 2010)

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