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Mi capita di non volermi fermare ad un semaforo se un lavavetri si avvicina e semplicemente faccio cenno di no magari per non rallentare il traffico dietro di me se sta scattando il rosso; altrimenti accetto ma, nel primo caso, mai mi è capitato di essere aggredita. Per questo faccio fatica a riconoscere il clima emergenziale che "emerge" qui. Senza stare a tirare in ballo ideologie, semplicemte penso che se quelle persone sono lì a prendersi i fumi delle auto e il freddo e i dinieghi, vuol dire che non hanno altro modo di sbarcare il lunario, e - ripeto - probabilmente sono parte di un ingranaggio malvagio i cui capi sicuramente si potrebbe colpire. Non le loro vittime. Poiche' la amica qui ha ricordato i suonatori in metropolitana sono d'accordo con lei :-) che il loro suono - e non sono solo "zingari" ci sono italiani di ogni età (una volta incrociai in metrò un anziano signore con il suo strumento che poteva esere stato un musicista a suo tempo, lo dico dall'aspetto, dal come si poneva, dal tipo di strumento..) - ...che il loro suono riempie i silenzi e gli atteggiamenti chiusi in se stessi dei passeggeri. Ricordi a questo proposito quella famosa scena iniziale di "Il cielo sopra Berlino? :-) - Ieri c'era un articolo on line che parlava della recentissima asta di oggetti - smarriti si diceva - a Milano e scopro che per buona parte si trattava di quegli strumenti, quindi non perduti ma sequestrati e l'articolista si chiedeva se era stato proprio il caso di requisire quello che era l'unico strumento di lavoro... E sembra ci fossero altri oggetti che facevano pensare al sequestro.

Non si può considerare il disagio sociale che c'è intorno a noi criminalizzandolo. Noi singoli cittadini possiamo attenuarlo momentaneamente quel disagio non usando come approccio il disprezzo che non si interroga sulle cause, interrogandoci su cosa possa aver portato sulla strada quelle persone e guardandole in viso con un sorriso mentre diamo quella miseria che tiriamo fuori dal portafoglio.