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La città come bene comune: ecco come si arriverà al nuovo Piano di Governo del Territorio
pubblicata da Giuliano Pisapia Sindaco X Milano il giorno giovedì 24 novembre 2011 alle ore 15.08
Lunedì il Consiglio comunale ha revocato l'approvazione del Piano di Governo del Territorio presentato dalla precedente amministrazione. Una revoca che permetterà di rilanciare la qualità urbana e di prestare maggior attenzione alla sostenibilità ambientale attraverso l'esame delle osservazioni e dei pareri pervenuti da cittadini, associazioni ed enti, che non erano stati considerati per la stesura precedente e anche alla luce dei referendum che si sono svolti il 12 e 13 giugno scorso a Milano. Ecco, di seguito, una sintesi per spiegare cos'è il Pgt e quali sono i suoi obiettivi.
Che cos’è il Pgt
Il Piano di Governo del Territorio è quel documento di pianificazione che ha lo scopo di ridisegnare la città, attraverso le indicazioni del Comune, delineandone lo sviluppo futuro e quindi definendo le regole per l’edilizia privata, l'edilizia pubblica, l’housing sociale, il verde, i servizi e la mobilità.
Revoca dell’approvazione del Pgt precedente: i motivi
Il Pgt adottato dal precedente Consiglio comunale (14 luglio 2010; approvazione, 4 febbraio 2011) non è mai entrato in vigore perché non pubblicato. Inoltre, la mancanza di alcuni documenti fondamentali non avviati dalla precedente amministrazione lo rendevano comunque non pubblicabile.
Sono diversi i motivi per cui è stato revocato il Pgt approvato dalla precedente amministrazione:
- Fin dalla campagna elettorale era stato dato un giudizio critico su questo Pgt, annunciandone una revisione in caso di vittoria.
- Si deve considerare e valorizzare l’esito dei referendum del 12 e 13 giugno scorso, dai quali è emersa la necessità di nuove misure.
- Si devono riesaminare con più attenzione le 4.765 osservazioni pervenute da cittadini, associazioni e sindacati e i pareri degli enti interessati non considerati dalla precedente amministrazione. Questo perché si vuole aprire il piano alle istanze inascoltate della città, valorizzando pienamente il contributo di cittadini, associazioni ed enti.
- Si vuole “rimediare” alle criticità più evidenti del piano, nei limiti delle possibilità date dalle osservazioni, rispondendo alle esigenze di un più equilibrato sviluppo urbanistico-territoriale di Milano e di una maggior apertura della città verso il territorio metropolitano.
- Si vogliono, infine, verificare la compatibilità e la coerenza del Pgt con la legge di conversione del cosiddetto ‘decreto sviluppo’, entrata in vigore il 12 luglio scorso, e con la prossima legge regionale di recepimento.
Nuovo Pgt: gli obiettivi
Il nuovo Pgt seguirà innanzitutto il principio della città come bene comune. Questo è perseguibile attraverso una serie di obiettivi che si è posta l’amministrazione:
- Rafforzamento della città pubblica: rivisitazione del piano dei servizi, incremento delle dotazioni pubbliche negli ambiti di trasformazione, potenziamento della residenza sociale (housing sociale).
- Rilancio della qualità urbana: tutela del Parco Sud, riduzione differenziata degli indici e limitazione delle potenzialità edificatorie.
- Sostenibilità ambientale: miglioramento della mobilità urbana, attenzione alle prestazioni ambientali, in ordine al risparmio energetico degli edifici, riqualificazione patrimonio esistente.
Nuovo Pgt: le tappe
- Entro la fine dell’anno saranno riesaminate dagli uffici predisposti, coadiuvati dal Centro Studi PIM, dall’Amat e dall’Assessorato all’Urbanistica le osservazioni.
- Tra gennaio e febbraio il nuovo Pgt passerà all’esame prima della Giunta, poi della Commissione Urbanistica e, infine, del Consiglio comunale.
- Entro il 31 dicembre 2012 dovrà essere approvato il nuovo Pgt, come prevede la legge regionale.
Precisazioni
Questo nuovo iter non bloccherà in alcun modo lo sviluppo e l’economia di Milano. La revoca serve, al contrario, per avviare un percorso di regole certe con la contestuale revisione delle linee strategiche di pianificazione urbana. Inoltre, consente il mantenimento delle misure di salvaguardia, in vigore dal 14 luglio 2010, e l’approvazione dei programmi integrati di intervento e degli interventi diretti, che l’amministrazione riterrà in linea con i suoi nuovi obiettivi di pianificazione.
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