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Mi ha fatto molto piacere e mi è stato utilissimo partecipare all’incontro sull’AREA C che si è svolto ieri sera in zona 8 perché:

1) in primis ho capito quali sono stati gli studi e il lavoro di 4 mesi che hanno portato alla “congestion charge”,  FINALMENTE in modo semplice e diretto.

2)  Non posso che ammirare degli Assessori che si mettono in prima fila per dialogare con noi cittadini in modo costruttivo, senza fronzoli, con idee chiare e dati alla mano. Anche “solo” questo mi trasmette fiducia

3) ho capito in modo più approfondito che AREA C è SOLO IL PRIMO PASSO (peraltro in sperimentazione) di una serie di interventi per cambiare il modo di vivere la città. E naturalmente sono stata informata di quelli che sono i passi successivi.  (E sono molto curiosa di ciò che accadrà, e che mi pare un po’ una rivoluzione dei modi di pensare)

4) In zona 8 l’atmosfera è stata civilissima – i pochissimi “show” e le provocazioni inutili sono stati praticamente  ignorati dai presenti in sala (pienissima)

5) E’ EVIDENTE QUANTO SIA SEMPRE PIU’ IMPORTANTE PARTECIPARE A QUESTO GENERE DI INCONTRIIIII!!! Non possiamo lamentarci se poi non usiamo i mezzi che adesso abbiamo a disposizione per far sentire la nostra opinione

6) Sigh, devo proprio cambiare mentalità e usare meno l’auto. (e detto da me… che sono sportiva come un comodino…. Un po’ odio dover prendere atto di questo problema, ufffffff)

Potrei continuare perché gli spunti di approfondimento e gli argomenti di grande interesse che sono stati trattati sono innumerevoli.

Io vorrei sollecitare tutti ad essere presenti il più possibile agli incontri di questo genere che si tengono in consiglio di zona e anche in altre sedi meno istituzionali (comitati, associazioni, gruppi spontanei che esistono nelle varie zone): oltre ad essere un arricchimento personale molto importante, si cambiano opinioni e si ha DAVVERO la sensazione sia di FAR PARTE di un gruppo (che lavora!) che di ESSERE COINVOLTI ATTIVAMENTE NEL DISEGNARE IL FUTURO DELLA CITTA’.

Personalmente non sopporterei più l'idea di SUBIRE PASSIVAMENTE decisioni che hanno preso altri senza poter almeno cercare di dire la mia.