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Inviato da avatar Corrado Angione il 12-02-2012 alle 15:33

Dalla Montegnetta di San Siro al Parco delle Groane, si può.
Riprendendo alcuni studi dell'era pre-Moratti, si può rilanciare il tema dei parchi di cintura.
Uno dei quali riguarda l'Ovest Milanese: circa 900 ha di superficie (di cui più di 100 ha le aree degli Ippodromi), delle quali il 44% agricolo.
Promuovere la sinergia di aree destinate alla fruibilità del verde pubblico (contengono significativii elementi di naturalità: è l'esempio del Boscoincittà e del Parco delle Cave fino a che vi è stata Italia Nostra), con aree destinate alla produzione agricola periurbana.
Le prime, le aree di verde pubblico, possono essere ambienti di paesaggio di qualità e alta naturalità: laghetti, aree naturalistiche, zone umide, riforestazione costruiti con un disegno pubblico, il coinvolgimento di competenze e la partecipazione attiva dei cittadini (orti, giaridni dei fiori e della frutta, degli aromi, dell'acqua, ecc).
I parametri di naturalità misurati sono superiori a qualunque giardino pubblico e alle stesse aree agricole.
Le seconde, le aree destinate alla produzione agricola, sono quelle di Trenno (Cascina Melghera), Figino, Quinto Romano e Baggio (Cascina Meriggia) queste ultime separate dal centro di Acquatica. Soffrono la mancanza di centri aziendali anche pubblici, che non siano separati dai terreni agricoli.
Esterne ai 900 ha del comparto sono di estremo valore le aree agricole di Muggianio e Assiano (circa 700 ha).

Enclave esterne a Milano sono  l'ambito di Vighignolo e il Parco dei Fontanili di Rho, e il tratto meridionale della valle dell'Olona, Castellazzo di Rho e Nerviano, che offrono forse l'unica occasione di collegamento con il Parco delle Groane.
Due sottosistemi: il verde pubblico (i grandi parchi di Trenno, Boscoincittà, Parco delle Cave) e le aree per la produzione agricola, che possono coesistere ed essere messi a sistema tra di loro e con l'urbanizzato incombente, contrastare il consumo di suolo: è il sitema del verde di cintura dell'Ovest milanese
Con corridoi ecologici (forestazioni, filari, siepi, la ricostruzione del sistema idrico esistente, a volte può bastare il ponticello che scavalca la tangenziale), che permettano di superare le barriere costituite dagli affacci urbani e dalle numerose infrastrutture presenti.
Sono studi e realizzazioni avviati e purtroppo interrotti (il Parco delle Cave) durante la gestione Moratti del Comune di Milano, ma che meriterebbero di essere ripresi, con forme di discussione e di governo pubblico.

Che probabilmernte in tanti attendono.

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