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Gli organici e le dotazioni della Polizia Locale sono insufficienti, intervenire subito.
da LA REPUBBLICA web:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/03/02/news/vigili_di_quartiere_lesordio_un_flop-30791884/
IL CASO
Vigili di quartiere, falsa partenza
mancano gli agenti e le dotazioni
Il Comune si difenda: "Siamo in fase sperimentale". Sindacati dei ghisa uniti per una volta:
"Non siamo pronti, è stato un passo falso". L'ex sindaco Albertini: "E' stato un passo falso"
di FRANCO VANNI
Mancano le ricetrasmittenti, il canale radio per comunicare con la centrale e le auto di pattuglia. Scarseggiano i computer palmari e i cappelli con la banda a scacchi bianchi e rossi. Soprattutto, non si sono ancora trovati gli agenti da mandare in strada. Il 1° marzo, secondo le comunicazioni del Comune, sarebbe dovuto partire il progetto 'vigili di quartiere', punto forte delle politiche sulla sicurezza dell’amministrazione. Ma al via quasi nulla si è mosso. È la denuncia delle sigle sindacali dei ghisa, per una volta unite: «Non siamo pronti, è stato un passo falso».
Per Alfredo Masucci, segretario cittadino di Cisl vigili, «quando abbiamo chiesto informazioni sul servizio ci è stato risposto che non sono stati individuati gli agenti e vanno chiariti gli aspetti operativi». Più drastico Daniele Vincini, del Sulpm: «La data del 1° marzo, considerata ineluttabile, è passata nel nulla — dice — non è stata fatta formazione, siamo in alto mare. Per ora il vigile di quartiere è un proclama pubblicitario e i cittadini non sono scemi, si accorgono di cosa succede davvero». La carenza di attrezzatura e ordini viene confermata dai comandi di zona, che si arrabattano per trovare agenti da assegnare al nuovo servizio, per lo più fra i 'viabilisti' che fanno servizio agli incroci.
Marco Granelli, assessore alla Sicurezza, respinge le critiche dei sindacati: «Dal 1° marzo al 10 aprile è una fase sperimentale, stiamo
seguendo una tabella di marcia precisa. E già ieri i vigili di quartiere in servizio erano 220». Vale a dire, quanti erano con la giunta Moratti, ridotti poi a 200. Quanto all’attrezzatura e al personale, Granelli è ottimista: «La fornitura di materiale è in corso. È vero, stiamo ancora reclutando gli agenti, ma era previsto», dice. Per Corrado Sciamanna, di Cgil, «anziché fare annunci il Comune doveva formare il personale per tempo, come fece il sindaco Gabriele Albertini nel 2001 quando istituì i vigili di quartiere».
Ai tempi di Albertini i vigili di quartiere erano 450. In campagna elettorale il centrosinistra ne promise «500 entro novembre». Sono passati quattro mesi e l’amministrazione fa i conti con carenze di personale e di bilancio. Ora conta di mandarne in strada 350 e la soglia di 500 viene vista come «una prospettiva di periodo». Che 350 vigili di quartiere siano troppo pochi «per pensare a una cosa ben fatta» lo ha detto mercoledì scorso in commissione Sicurezza a Palazzo Marino Carmela Rozza, capogruppo del Pd. Il presidente della commissione, Mirko Mazzali di Sel, è più generoso: «Consideriamo questo periodo come preparatorio all’impiego dei vigili in strada — dice — il progetto è molto bello e va portato avanti».
La zona dove il Comune ha già mandato rinforzi è la 8, dal Gallaratese a Quarto Oggiaro. «Siamo già a pieno regime — dicono dal comando di zona — i vigili di quartiere sono 52, su 13 quartieri. Qualche intoppo c’è stato, ma in un paio di giorni sistemeremo tutto». Molto diversa la visione di Paola Cassani, da dieci anni vigile di quartiere in zona 8 e delegata Sulpm: «Ci avevano promesso radio portatili, corsi di formazione, ordini sui nuovi compiti da svolgere. Invece, nulla. La pattuglia di quartiere non c’è. Anzi, non ci sono nemmeno quelle normali: capita di fare servizio a piedi anche nella zona del cimitero Maggiore, molto difficile dal punto di vista della sicurezza».
(02 marzo 2012)
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