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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 13-03-2012 alle 11:19

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_marzo_13/via-settembrini-scritte-no-tav-corteo-2003658989465.shtml

Il caso

Via Settembrini, 177 scritte in meno di 200 metri di strada

I residenti: dopo il corteo No Tav, uno scempio sui nostri edifici

MILANO - Provocazioni e inviti alla calma. Ma quando i cortei del No Tav si snodano, la protesta non si limita al «Blocchiamo tutto», ma colpisce anche i muri. Facciate di palazzi e saracinesche di negozi tra l'altro già da tempo bistrattati da pseudo artisti che si definiscono writers. Ma che molti cittadini milanesi considerano imbrattatori da punire.

Nella sola via Settembrini, non lontano dalla stazione Centrale, sabato 25 febbraio un corteo No Tav ha colpito duramente. In duecento metri di strada, dal civico 27 al 60, sono riusciti a scrivere 177 volte. Forse con la complicità di veri writers. Nonostante alcuni cittadini ed esercenti abbiamo cercato di difendere i «propri» portoni, muri e saracinesche, l'orda No Tav non è stata bloccata, nemmeno dalla polizia che scortava il corteo. Durante tale passaggio ci sono anche stati cittadini ed esercenti che sono usciti per difendere i propri portoni e le proprie vetrine dagli imbrattamenti. Un solo palazzo ha finora provveduto alla rimozione di alcune scritte.

Via Settembrini, 177 scritte

Via Settembrini, 177 scritte Via Settembrini, 177 scritte Via Settembrini, 177 scritte Via Settembrini, 177 scritte Via Settembrini, 177 scritte

Nel mirino dei dimostranti, la polizia di Stato (Sbirri infami; Digos Boia), la polizia Locale (vigili assassini) e persino Giancarlo Caselli, procuratore di Torino (Caselli infame). «Da tempo - spiega Fabiola Minoletti, presidente del comitato Abruzzi- Piccini - ci battiamo contro i writers che rendono la nostra città inguardabile. Adesso, oltre ai tanti murales e tag che siamo costretti a subire da chi si definisce un artista, abbiamo anche imbrattatori improvvisati, in nome di una protesta che ci auguriamo possa trovare una soluzione condivisibile da tutte le parti sociali».

Michele Focarete 12 marzo 2012 (modifica il 13 marzo 2012)

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