Rispondi a:

Inviato da avatar Franco Bomprezzi il 02-05-2012 alle 10:06

Tutto vero. E stiamo parlando dell'area di Milano che tutto sommato risulta più accessibile a chi si muove in sedia a rotelle. Basta uscire, infatti, dal percorso pedonale di via Dante, e svoltare in via Orefici, per rendersi conto che c'è tutto da inventare, e che per trent'anni a Milano il tema delle barriere architettoniche è stato ignorato e vilipeso. Manca ad esempio il famoso Peba, Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche, che è previsto per legge. Ma Milano in questo senso è in ottima compagnia, praticamente con quasi tutte le città italiane medio-grandi. Il guaio ulteriore è che adesso, che esiste una maggiore sensibilità anche a livello di amministrazione comunale, mancano i soldi per porre mano in modo sistematico a questo problema, e dunque al massimo si potranno immaginare interventi di manutenzione e di piccolo miglioramento. Certamente è assai difficile che si metta mano a un piano vero per gli ascensori sulle linee storiche (solo le nuove linee infatti sono progettate per tutti). Questa è la realtà, e non c'è niente di più facile, per un giornale o per una televisione, di fare un giretto per documentare le barriere.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta