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Inviato da avatar Simone Sellerio il 11-05-2012 alle 18:20

Ricevo e pubblico alcune considerazione sull'argomento di Enrico Fedrighini, Portavoce Comitato promotore MilanoSiMuove:

Ci sono partite strategiche fondamentali per il futuro dell’area metropolitana che rischiano, ancora una volta, di essere scandalosamente condizionate da interessi e logiche che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico.

Una di queste si sta giocando proprio in questi giorni, e riguarda la scelta localizzativa della futura Città della Salute: dove trasferire due eccellenze della sanità lombarda come il Besta e l’Istituto dei Tumori.

Il pallino ce l’ha in mano la Regione Lombardia. Fino ad oggi sono solo due le proposte in campo (almeno ufficialmente): a Milano l’area dismessa della caserma Perrucchetti (zona Forze Armate), a Sesto San Giovanni l’area ex-Falck.

Credo che un errore di fondo sia stato compiuto dalla Regione nel porre queste opzioni in competizione fra loro, come se la scelta implicasse una sorta di gara fra il Comune di Milano e quello di Sesto.

Non è così
. Se da questa scelta deve derivare – come credo - un potenziamento dell’offerta del sistema sanitario metropolitano e regionale, allora sarebbe più utile un sistema di governance in grado di affrontare in modo organico la questione. Partendo da due elementi:

a) il prerequisito fondamentale per la scelta localizzativa deve essere la presenza, nell’area destinata al polo sanitario, di adeguate infrastrutture del servizio di trasporto pubblico su ferro (metropolitana/ferrovia);

b) occorre collegare la creazione di questo polo al potenziamento sul territorio di strutture sanitarie di base, indispensabili a decongestionare il pronto soccorso degli ospedali e a fornire un servizio capillare ai cittadini con minori costi per l’utenza e per il sistema sanitario metropolitano nel complesso.

Invece Formigoni continua ad annunciare incontri risolutivi che non risolvono nulla, e scadenze decisionali ultimative senza che venga deciso nulla. Formigoni annuncia proroghe.

Come spesso accade, per colpa di (o grazie a?) questa situazione di indecisionismo pubblico, alcuni privatissimi interessi vanno avanti, sotto traccia. In silenzio, o quasi.

Leggo su Repubblica lo scorso 4 maggio che il progetto Cerba di Umberto Veronesi è in crisi a causa dei guai giudiziari e finanziari di Salvatore Ligresti. Il Cerba deve sorgerere accanto allo IEO, su terreni situati in via Ripamonti di proprietà della società IM.CO. del gruppo Ligresti: terreni agricoli comprati anni addietro a quattro soldi e rivalutati grazie al progetto Veronesi. Aree totalmente escluse dal sistema di trasporto metropolitano e ferroviario, come ebbi modo di sottolineare insieme a molti altri colleghi in Consiglio comunale quando venne presentato il progetto dalla passata amministrazione Moratti.

Piccolo particolare: la Procura della Repubblica ha da poco chiesto il fallimento della società IM.CO di Ligresti, e proprio in questi giorni scadono i termini per gli atti urbanistici necessari a garantire l’avvio del Cerba. Formigoni ha annunciato l’ennesima proroga, anche sul Cerba.

Lo stesso giorno in cui Repubblica pubblica l’articolo, sul Giornale compare questo redazionale: “La Cittadella della Salute (Besta e Istituto Tumori) potrebbe sorgere in via Ripamonti, a fianco dello IEO di Veronesi, negli stessi terreni destinati al centro di ricerca Cerba. L’ipotesi sbaraglierebbe le due aree più quotate del momento: l’ex Falck di Sesto e la caserma Perrucchetti. La Regione ha acquisito il materiale necessario a valutare e si pronuncerà nei prossimi giorni”.

Ecco dunque svelate forse le ragioni dei tanti “penultimatum” da parte della Regione sulla Città della Salute.

Siamo alle solite: soccorso pubblico a interessi immobiliari non proprio limpidi e trasparenti. Una storia tristemente già vissuta in passato, a Milano. L’unica nostra garanzia affinchè una simile porcheria non vada in porto - dato che un simile decisione implicherebbe l'accordo di tutte le istituzioni interessate - sta nel sindaco Pisapia e nell’assessora De Cesaris, che non hanno certo interesse ad essere ricordati come i nuovi salvatori di Salvatore Ligresti.

Un caro saluto a tutti, a presto.

Enrico Fedrighini
Portavoce Comitato Promotore MilanoSiMuove

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