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14 anni fa
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Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/11_giugno_13/referendum-cittadini-190855190084.shtml

La consultazione nazionale oltre il 40 per cento. Oggi urne aperte fino alle 15

Referendum cittadini al 38%
«Ora la svolta ambientalista»

Superata la soglia per le cinque proposte sul verde. Il Comitato: anomalie. Il Comune: tutto regolare

MILANO - Il quorum oltre gli ostacoli. I cinque quesiti ambientalisti hanno raggiunto l'obiettivo alle 22 di ieri, con un giorno d'anticipo sulla chiusura delle urne, sfruttando almeno in parte il traino dei referendum su nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento, in una domenica di inattesa e larga partecipazione popolare, pur segnata da disservizi e polemiche. Hanno votato circa 378 mila milanesi, il 37,9 per cento degli elettori, un risultato inferiore al 40,5 per cento (385 mila presenze) incassato dalla consultazione nazionale (che deve ancora inseguire il quorum del 50 per cento). Si sono mobilitate le periferie più del centro storico (picco negativo). Esulta il comitato promotore «Milanosìmuove»: «Può partire la riforma ecosostenibile della città». Una svolta «storica», la definiscono Edoardo Croci, il verde Enrico Fedrighini e il radicale Marco Cappato: «In ogni caso, l'ambiente sarà al centro dell'agenda di governo». E dire che era partita storta.
«Vuole anche le schede dei referendum consultivi?». C'è un anche di troppo in questa domanda fuori luogo. L'hanno fatta «decine» di presidenti di seggio. Ha generato confusione e proteste: «È un boicottaggio», hanno denunciato i promotori. La domenica s'è ingarbugliata in un brogliaccio di carte. Nove schede. Un arcobaleno dal grigio al marrone. Il Comune ha dovuto ridistribuire alle sezioni la circolare della Prefettura: «In nessun caso il presidente deve prendere l'iniziativa di chiedere per primo all'elettore se vuole astenersi dal votare per una o per alcune delle consultazioni che si svolgono contemporaneamente». Una sterzata in corsa.

Milano s'è presentata all'appuntamento col doppio test referendario sull'onda di 24 mila firme raccolte da una rete ecologista bipartisan e sulla scia del vento che ha portato Pisapia a Palazzo Marino. Ricordate? I concerti, la campagna virale su Internet, l'ironia per battere la paura. Qualcosa è cambiato, s'era detto due settimane fa.
La rincorsa al quorum, ieri, è partita lenta. Una domenica da passisti. Il dato di mezzogiorno è rimasto sotto la media nazionale (9,47 per i referendum locali e 10,15 per quelli nazionali), poi le percentuali si sono ingrossate strada facendo e alle 19, quando l'affluenza ha superato quota 28, s'è capito che il maestrale tirava ancora: «La voglia di partecipazione continua anche dopo le amministrative». Il calo, rispetto al 53 per cento della domenica di ballottaggio, è comunque sensibile.

Il cambiamento avanza, ma le operazioni di voto si sono incastrate sulle procedure. Due corpi elettorali, due registri da riempire. Tempi lunghi. Code. Cabine «occupate» per venti minuti e oltre. Altro che sì o no: un rompicapo. Il nucleare e l'Ecopass, l'acqua pubblica e l'Expo, il legittimo impedimento e i Navigli, gli alberi, l'energia. «Il problema è a monte - attacca Fedrighini -. L'ex sindaco Moratti ha negato un'informazione capillare».
Non c'è stata comunicazione a domicilio: non una lettera, un volantino. La campagna su giornali e tv è stata lanciata da Pisapia a soli sette giorni dal voto. È bastata? «Molti cittadini e presidenti di seggio non erano preparati». L'ex assessore Edoardo Croci l'ha sperimentato personalmente: «Abbiamo riscontrato diffuse violazioni, i presidenti di seggio consegnavano le schede locali sono su richiesta». È «tutto regolare», replica l'assessore ai Servizi civici, Daniela Benelli: «Nei pochi casi di comportamenti difformi dalle disposizioni si è intervenuti prontamente».

Il cardinale Dionigi Tettamanzi s'è presentato di buon mattino all'abituale seggio dietro corso di Porta Vittoria. Giuliano Pisapia ha votato in serata nel suo liceo Berchet e il vicesindaco Maria Grazia Guida nella scuola di via San Mamete, vicino alla Casa della Carità che dirige da anni assieme a don Virginio Colmegna. Oggi dovrebbe andare alle urne Letizia Moratti. C'è tempo dalle 7 alle 15. I referendum nazionali, per essere validi, devono rastrellare un altro 10 per cento d'affluenza.

Armando Stella
13 giugno 2011

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Articolo del Corriere della Sera pubblicato il 13/06/2011

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