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Sono passati 5 anni dalle frequentazioni estive tosco-grilline del sindaco, davanti a un ottimo cacciucco del bravo Sig. Saulo di Marina di Donoratico. Aveva già iniziato la scalata nella politica scelto dalla...
Sono passati 5 anni dalle frequentazioni estive tosco-grilline del sindaco, davanti a un ottimo cacciucco del bravo Sig. Saulo di Marina di Donoratico. Aveva già iniziato la scalata nella politica scelto dalla Sign.ra Moratti, con il benestare della Famiglia Pirelli. Dopo aver studiato a memoria le lettere dal carcere di Gramsci, fu messo a disposizione del " fiorentino" in casa PD non prima di essere stato testato a livello di fiducia, con un mandato da super eroe: risolvere il pasticciaccio di Expo 2015, quando il "mitico" architetto Boeri voleva portare l'acqua in salita prolungando i navigli, per alimentare un Expo mesopotamica con un progetto ridicolo, già immerso nelle visioni babiloniche di palazzi tracontanti di arbusti e piante di genere vario, e fiori e profumi capaci di attrarre miglia d'insetti e di farfalle (più di quelle che possano esistere come specie) ma soprattutto la pecunia (non olet) di chi vive non molto lontano dal Tigri e l'Eufrate. Anche l'avvocato Pisapia capì che c'era qualcosa che non andava, e il PD renziano, prima di bruciarsi le ali grazie al novello archi-Icaro Boeri (l'avvocato Pisapia era in stand-by), pensò bene di aprire le porte al "compagno Tito" dott. Sala, pensando già a una successione che suona meglio come una continuità di quelle regole che Milano si era data passando di mano in mano, quasi sempre la destra a loro insaputa. Cosi parte l'epopea con lo scranno rosso, dietro il poster del "Che" sospinto dai beppe boys con una campagna pro-periferie di bulgara memoria, ma soprattutto sostenuto dallo status-quo milanese, appoggiato dalla borghesia radical chic che allora adorava Renzi il magnifico, e dalla Finanza del cemento armato (chi vuol esser lieto sia). Negli anni, via via le periferie vengono lasciate decantare e stagionare fino all'acidità, a favore di quella che era una sua personale ambizione, costruire ovunque portando nelle casse del Comune tanti soldi (da buon bocconiano) ma con attenzione a non molestare i pensieri dei nuovi verdi di sinistra, sempre più "gretini" e aggressivi, radicalizzati al pensiero della nuova Europa, full-green e ecosostenibile, fatta di ciclisti e monopattinisti, vegani e vegetariani sognanti di andare a passeggio sui navigli ricostruiti nei quali navigare a vele spiegate, e di certo contro ogni consumo del terreno ed edificazione aggressiva. Cosi, piano piano, il nostro sindaco si ricolloca ancora politicamente vicino ai verdi europei, alle fronde giovanili contestatrici di qualsiasi cosa non rispetti il decalogo decantato dalla Thumberg come fece Mosè con i 10 comandamenti. Sprechi, consumi da abbatere, energia pulita (poca poca ma verde), area B, area C, fermo auto naftone, fino a edificare grattacieli con una semplice carta bollata di un permesso a costruire senza consumare suolo (via verso il cielo e volumetrie). Poi arrivò il covid, sospensione con brindisi, e quindi la battaglia su San Siro ancora aperta (ippodromo della Maura caput). A nord un dopo Expo in Mind work in progress. Adesso si va verso le Olimpiadi 2026 in carenza di ghiaccio a Milano ma in qualche modo si farà, come sempre, magari in deroga per un campo da hockey di 60 mt x 30 mt con spessore del ghiaccio di 3 cm per un consumo di acqua di circa 56000 lt = circa 15000 galloni, secondo i dati NHL (National Hockey league) e magari prodotto con gruppi frigo alimentati con i circa 250 KW/e dei gruppi elettrogeni. Tutto molto green si dirà. Aspettiamo tranquilli, ci pensano "loro" mentre noi bravi cittadini, aspettiamo quel che verrà, compriamo bombolette di spray urticante e riflettiamo molto su dove fare una partita di Padel e quale serie guardare su Netflix. Fuori una Milano in parallasse che non riesce a capire come abbia fatto a fare errori cosi grossolani.