Il degrado del giardino Ramelli di via Pinturicchio

Quello che conta è il senso della spesa che si fa per un giardino. Quella precedente, quando questo è stato chiuso per circa 40 giorni, ha dato i risultati visibili nella foto, quindi non era adeguata.

Occorre ripensare a tutto quello che un giardino comporta:

- l'ambiente (quello cui l'adesione alla politica verde del sindaco porta al giusto rilievo);

- la salute fisica e psicologica dei cittadini;

- l'equilibrio architettonico della metropoli;

- la cura del mondo animale e i suoi riflessi su quello umano;

- la convivenza tra esigenze diverse.

Quest'ultimo punto riguarda ad esempio l'attenzione ai latrati e alle deiezioni dei cani e al verde da parte dei cittadini che usufruiscono del verde, e la tranquillità dei cittadini che vivono intorno alle aree cani.

Qui si entra in un ambito il cui abbandono di fatto si manifesta con i conflitti tra cittadini piuttosto che con il reciproco supporto. Mi è giunta voce. a questo proposito, di una richiesta di dimezzare l'area cani Ramelli per non disturbare gli abitanti delle case vicine, cosa che comporta l'espulsione dei proprietari dei cani, sempre in aumento in questi mesi di pandemia.

Se si volesse seguire questa logica, occorrerebbe espellere tutti i proprietari di auto parcheggiate in modo da impedire il passaggio dei pedoni per dare respiro a questi ultimi, chiudere per gli stessi motivi le società di distribuzione in bicicletta di generi alimentari, ecc. , promuovendo così la logica del conflitto tra pari piuttosto che soluzioni permanenti di crescita civica. Quando parlo di progetto del parco, quindi, parlo di revisione della logica della convivenza.

Per potere tagliare degli alberi o per costruire una casa o per restituire un'area malfamata all'uso collettivo occorre tener presente molto di più che non il solo progetto architettonico. Non si dovrebbe avere lo stesso intento quando si interviene su un giardino (e su un'area cani)?