3 anni fa
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I nostri aeroporti Linate e Malpensa, sono certamente in crisi, ma lo sono ancora di più i lavoratori aeroportuali che da anni, pandemia a parte, risentono di una cattiva gestione degli scali, e di manovre finanziarie e gestionali, ad opera dei gruppi dirigenziali, difficilmente inquadrabili come illuminati capitani coraggiosi.

A pagare le spese maggiori è stata la Handling Spa.

La Handing Spa, di cui il 52% è in quota al Comune di Milano, ricevette una serie di finanziamenti, a vari titoli, per un ammontare di circa 360 milioni di euro, erogati da Sea Spa, della quale il comune di Milano detiene il 54,81% al 31 dic.2020.

La Comunità Europea, garante dei vincoli di libera concorrenza, a seguito di un’indagine, decretò che i suddetti finanziamenti devevano essere restituiti con gli interessi per un totale di 452milioni di euro.

Da un evidente illecito amministrativo operato dal gruppo dirigenziale, ne scaturì una manovra speculativa con il fine di ridurre il personale e gli stipendi.

Sullo sfondo c’è ovvimante il destino degli scali milanesi, di Alitalia e di tutte le varie aziende dell’indotto, una vicenda che parte da lontano e che vede la nostra compagnia di bandiera e gli stessi scali aeroportuali, vittime di gestioni scriteriate ad opera di amministratori spesso incompententi e tal volta senza scrupoli, con solo fine di intascare indennizzi e buonuscite stellari anche a fronte di dissesti finanziari e dissolutezza gestionale.

E’ necessario riportare all’attenzione del Governo e di Milano, la situazione” degli scali, “anche con un tavolo di trattativa per l’applicazione delle clausole di sito a Linate e Malpensa”, ma anche opporsi al “dumping sociale”. Uno dei motivi di attrito sugli scali (ma soprattutto a Linate) è la scelta di Alitalia di usare personale a tempo determinato anziché gli addetti della storica Airport Handling, l’ex Sea Handling, un passaggio che difinirei una forma di precarizzazione e d’indebolimento della qualità del lavoro. Sullo sfondo, il ruolo del Comune di Milano e del suo sindaco, poco attento alla vicenda a differenza di altre questioni della città, tuttavia con più appel su questa Milano disattenta e spesso disorientata.

Gianluca Gennai

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