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Informativo
2 anni fa
Via Mambretti, 20157 Milano MI, Italia
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Gentile Giulia Pelucchi, prendo spunto dal mio quartiere che è sotto la sua tutela, ma certo le considerazioni che faccio sono estendibili a tutti i quartieri della Città, nelle loro fasce esterne (fa eccezione il Municipio 1 tenuto fuori dai gironi infernali, anche se recentemente ha di che lamentarsi).

Il titolo è uno slogan citato dagli attivisti che sono ispirati da Banksy, il noto wraiter che sui muri fa denunce sociali spesso molto forti, intense, tanto da essere considerate opere d'arte contemporanea. Questa frase sembra essere d'ispirazione per tutti noi, e da questa frase si dovrebbe trarre anche un concetto che è quello di essere sempre attenti a ciò che avviene fuori dal portone del nostro appartamento, ma non basta, serve anche la presenza delle Istituzioni, dei Municipi, delle Forze dell'Ordine e alla base una classe politica che ritornasse a parlare di Società e di abitabilità legata al decoro. Speriamo che il Municipio 8 ritorni con forza a svolgere una politica attenta al cittadino e non solo alle questioni d'integrazione e di accoglienza certo importanti ma oggi si assiste a uno sbilanciamento a favore di una politica che sembra svolgere il compitino impartito e nulla più. Si è perso il concetto di base, la tutela del quartiere, l'assetto delle strade, la manutenzione dei marciapiedi, il presenziamento delle zone a rischio. Non si considera più la percezione del cittadino a favore dei numeri, delle statistiche e soprattutto delle volontà politiche di tendenza. Nessuno parla più degli anziani, di bocciofile, luoghi di ritrovo in generale. Ad esempio il complesso di Via Aldini, poteva essere dedicato a questo intensificandone le funzioni, c'è una sala dove ospitare concerti piuttosto che dedicarla a incontri di varia natura o per svago, ci sono spazi all'aperto che potrebbero essere utilizzati, cosi come Nazional Cantore, poteva essere un luogo dedicato ai cittadini, a spazi di condivisione. Restano solo gli Oratori, un baluardo d'incontro e di convivenza tra cittadini, paradossalmente non ci sono più neanche gli spazi laici che un tempo erano le Case del Popolo, giusto per parlare di una sinistra ombra di sé stessa. La funzione sociale della nostra Musocco, sembra essere solo quella dell'accoglienza terzomondista e versus i disagiati, concetto discutibile poiché oggi anche il cittadino è disagiato. Si è perso il senso dell'equilibrio per cui se hai una casa, basta così, il resto vada ad altri. Si plaude dunque al "cittadino sentinella", questo piace alle Istituzioni cosi derubricate a farlo, salvo poi mettere veti e vessilli quando lo stesso cittadino si sente in diritto di chiedere. Piace l'idea del cittadino che si prende cura dei parchi, della pulizia dei marciapiedi salvo poi sanzionarlo ogni qualvolta faccia un qualcosa di più, una sedia fuori da un bar, da un panificio, per non parlare se ti metti a sgridare un qualche individuo che sta facendo qualcosa che non va, diventi un fascista, uno che discrimina. Chiediamo un ritorno all'equilibrio, all'integrazione del cittadino nel proprio quartiere, basta con i motti carbonari per ottenere ciò che è un diritto delle Famiglie che abitano il quartiere, dei negozianti che hanno deciso di non chiudere, di tutti coloro che ogni giorno contribuiscono al sostegno di un quartiere di Milano. Infine, mi lasci dire che non c'è nessun altro quartiere con 2 centri a distanza di 700mt, entrambi dedicati a progetti ARCA di accoglienza sia pure di diverso genere, ai quali va aggiunta la casa per ragazze con problemi di disagio, gestita dalla De Marchi in via Mambretti. Se questo rappresenti un nobile esempio, m lasci dire che debba essere premiato da uno sforzo da parte di chi amministra, in termini di attenzione e prevenzione. 

Gianluca Gennai

avatar Giulia Pelucchi 2 anni fa
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Gentile, le chiedo la cortesia di mandarmi questa sua via mail: Giulia.pelucchi@comune.milano.it grazie, un caro saluto