Il fiore sconfigge il deserto

Ieri sera abbiamo tenuto un Consiglio di Municipio al Carcere di Opera. Il carcere è a cavallo tra il Municipio 5 e la cittadina di Opera, ma ha l'ingresso nel nostro Municipio. E' la prima volta che teniamo un Consiglio Municipale in carcere. C'è un precedente, forse non l'unico, di un Consiglio, però Comunale, al Carcere di San Vittore.

Dopo il saluto del Direttore Silvio di Gregorio sono iniziati gli interventi.

Il primo è stato lo spettacolo creato da un gruppo di detenuti, "Il Dramma della Caverna". L'ho letto come una narrazione multipla dei diversi stati d'animo e dei conflitti del carcere, ma anche cercare la libertà del cuore e del pensiero. Carcere cercare, un anagramma proposto dagli attori ci chiede di non fermarci, nemmeno quando rinchiusi senza apparente speranza. Un bellissimo racconto di lenta rinascita, di aiuto e solidarietà; quasi una reazione a catena che trascina di volta in volta sempre più detenuti. Una frase un disegno: un fiore nel deserto che ci ha accompagnati fino alla fine. Il fiore sconfigge il deserto. Ci siamo emozionati in tanti, forse tutti, anche chi mostrava una maschera in apparenza impassibile.

Anche il Giudice della Corte Costituzionale Francesco Viganò era palesemente emozionato. Ci ha ricordato, perché non basta mai sentirlo, che la nostra Costituzione, con parole mie, trasuda libertà; perché chi l'ha scritta ha vissuto il carcere.

Non meno emozionato Luigi Pagano, già Provveditore Regionale della Amministrazione Penitenziaria e Vice Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria di Roma; ci racconta della situazione delle leggi che regolano la materia. "parlano linguaggi diversi...alcune mai applicate... armonizzare..." ho estratto alcune frasi emblematiche ma anche "la cella deve essere il luogo dove si va a dormire, ma non quello dove si vive", il principio fondante del suo impegno.