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4 mesi fa
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Ascoltiamo in silenzio, tranne forse un leggero stormire al vento. Ascoltiamo i vostri propositi, gli auspici, le voci di speranza; le urla e minacce, lo scherno e le battaglie, quasi uniche forme del vostro amore.
Così siete e non cambiate. Sorridete e vi abbracciate con gli stiletti in pugno.
Poi tocca a noi. Non abbiamo riposo né feste. Prima abbracci e poi accette e correte fieri sulle radici ma piangete la nostra caduta. Il vostro sguardo per noi è fuoco, la vostra presenza è danno.
Per il prossimo anno, questo dovrete fare: tagliateci tutti, bruciate l’erba dei parchi e mettete bitume. Dove c’erano Platani fate strade, al posto di Tigli Acacie e Olmi fate parcheggi. Di Magnolie, Cedri e Pini, bontà vostra, fate mobili profumati e bruciate il resto, fatene pellet, cippato, sedie mobili o bare.
Oppure, ed è la cosa migliore, accatastateci tutti e con il nostro legno costruite un lungo, lunghissimo, infinito muro che vi separi da noi e dalla nostra vita.
Lasciateci finalmente soli e nel nostro silenzio, che unici comprendiamo.


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